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Attualità

FILCAMS: l’isolamento della Locride, i cani in ospedale e i lavoratori delle mense scolastiche


Edil Merici

Torna a far sentire la propria voce la sezione regionale della Federazione Italiana Lavoratori del Commercio, Albergo, Mensa e Servizi, che ha lanciato l’allarme sull’isolamento della Locride a causa della chiusura della Limina, commentato il caso dei cani che passeggiano all’ospedale di Lamezia Terme e le condizioni dei lavoratori delle mense scolastiche.

Rischio isolamento della Locride, un guaio che va affrontato

43 anni fa, in una notte che doveva essere di festa, a Rosarno veniva ammazzato il professore Peppe Valarioti. Militante comunista e appassionato sostenitore della condizione delle lavoratrici e dei lavoratori della Piana e amante della cultura per la quale si batteva oltre che per il lavoro e il riscatto della Calabria.
La ‘ndrangheta si prese la Calabria quella notte e nei giorni a seguire con gli ultimi degli omicidi di natura politica attraverso i quali ebbe le porte aperte tra le Istituzioni e la società.
Una storia dimenticata, quella di Peppe Valarioti, che invece, una politica lungimirante dovrebbe chiedere si insegnasse nelle scuole per costruire coscienze e conoscere la storia di questa nostra Terra che non è fatta solo di sconfitte e fallimenti ma anche di donne e uomini coraggiosi che non hanno piegato e non piegano la testa all’ingiustizia.
Nel ricordare Peppe Valarioti, dopo più di quarantanni, viene da fare il confronto con la condizione sociale ed economica della Calabria e della Piana di Gioia Tauro, che paradossalmente si è aggravata in questi anni.
È di queste ore la notizia che la Limina sarà chiusa per lavori necessari al suo mantenimento, isolando però l’intera area della Locride dal resto del mondo. Com’è possibile che le nostre terre, quelle che dovrebbero portare benessere e ricchezza a chi ci vive e lavora siano ancora così aride e crudeli con i suoi abitanti? Come faranno quei luoghi ad essere attrattori turistici in queste condizioni e quanti danni economici e sociali dovranno subire ancora?
La sezione regionale della FILCAMS si sta interrogando su questo tema e sulle possibili implicazioni e ricadute che ci saranno anche in termini occupazionali nel territorio.
Intanto auspichiamo che nello spirito del pensiero di Valarioti da quegli stessi territori nasca una domanda si riscatto a partire dalla tenuta dei servizi socio-sanitari e dal lavoro.
Noi ci saremo, anche nei prossimi giorni, a confrontarci con le lavoratrici e i lavoratori che rappresentiamo perché, come diceva il nostro compagno Peppe, se non lo facciamo noi, chi deve farlo?

“La prova che la Sanità Pubblica calabrese è abbandonata a se stessa”

“Non si trova un cane neanche a pagarlo”. Spesso è questa la lamentela per la carenza di medici e operatori, nelle nostre strutture sanitarie.
Al Giovanni Paolo II di Lamezia Terme, addirittura, i cani se ne vanno a spasso per l’ospedale e questo episodio segna un punto di non ritorno rispetto allo sfasciume della sanità calabrese.
La sezione regionale della FILCAMS Calabria, che rappresenta le lavoratrici e i lavoratori degli appalti pubblici ospedalieri, manifesta la propria indignazione per come, nonostante i lunghi e fallimentari commissariamenti e annunci eclatanti, la Sanità Pubblica calabrese sia abbandonata a se stessa.
Abbiamo, soprattutto, dopo la pandemia globale, chiesto di rafforzare i presidi di sicurezza e vigilanza davanti agli ospedali, di cambiare anche l’approccio di come le persone accedono ai luoghi di cura con maggiore prevenzione, che significa garantire maggiore salute e sicurezza sia agli operatori sanitari sia alle lavoratrici e ai lavoratori dei servizi in appalto, ma anche al agli utenti; questo per una maggiore prevenzione sia delle lavoratrici e dei lavoratori sia dell’utenza.
Questa vicenda dimostra, per l’appunto, che perfino i cani hanno libero accesso alle porte degli ospedali, senza nessun controllo preventivo, in un luogo nel quale la salute e la prevenzione dovrebbero essere la priorità.
Per queste ragioni e per tante altre, siamo dentro la mobilitazione nazionale che porterà il 24 giugno a Roma il grido di dolore dell’Italia rispetto le condizioni della Sanità che rivendichiamo pubblica, universale e di qualità.
La FILCAMS utilizzerà le assemblee con le lavoratrici e lavoratori degli appalti sanitari per rafforzare la mobilitazione e far partecipare una propria delegazione alla manifestazione nazionale a Roma, sabato 24 giugno per la difesa della Salute Pubblica

Mense scolastiche: lavoratori a casa senza salario e ammortizzatori

Le scuole hanno lasciato posto alle vacanze e all’inizio della bella stagione che, per chi lavora, come troppo spesso accade di questi tempi, non è affatto bella.
Soprattutto per il settore delle mense scolastiche che, per via della scarsa attenzione delle Istituzioni e di chi Governa, hanno chiuso i battenti sospendendo per almeno tre mesi le lavoratrici e i lavoratori lasciandoli assunti, ma a casa e senza stipendio.
Un mix perfetto per fare la fame, poiché chi lavora in questo settore non ha diritto né alla Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego né al Reddito di Cittadinanza. La sezione regionale della FILCAMS, nel giorno della Festa della Repubblica fondata sul lavoro, aveva già lo scorso anno provato a richiamare l’attenzione sul settore, piazzando uno striscione dal Ponte Morandi a Catanzaro con lo slogan “Il lavoro non fa Ponte”, proprio per porre il tema di chi ha un contratto di lavoro a part-time ciclico verticale.
Il Governo, dopo pressioni e sollecitazioni, ha istituito un fondo che riteniamo insufficiente e di scarsa fruibilità. Non è con le pezze che si risolvono problemi complessi, come il sistema delle mense scolastiche, e le conseguenze purtroppo sono evidenti per chi lavora e per chi, bambini e ragazzi, fruiscono del servizio.
L’ultima delle vergogne in termini di tempo è accaduta a Girifalco, in provincia di Catanzaro, dove a due bambini è stato sfilato il piatto da sotto il muso perché l’applicazione con la quale le famiglie sono obbligate a interagire per fruire del servizio non aveva registrato i due piccoli per quel giorno. Una vergogna che denunciamo come sezione regionale della FILCAMS perché figlia di una cultura della barbariE che mette al primo posto il profitto e non la qualità dei servizi pubblici e i diritti universali, specie dei più piccoli.
C’è bisogno di una discussione sul sistema scolastico e i servizi in appalto, perché non è possibile continuare ad assistere ad una gestione degli appalti che si presta spesso all’illegalità e alla mancanza di rispetto di diritti e Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro per lavoratrici e lavoratori, nonché alla scarsa qualità dei prodotti che le aziende offrono.
Un sistema che va governato assieme ai Comuni, all’Ufficio Scolastico Regionale e alla Regione Calabria, anche per capire quali sono stati i risultati a un anno della sottoscrizione, del protocollo sull’attivazione delle mense scolastiche biologiche.
La sezione regionale della FILCAMS ritiene necessario addivenire alla sottoscrizione di un protocollo che definisca parametri e criteri della gestione del servizio mensa e riduca possibilmente le stazioni appaltanti per garantire servizi e lavoro di qualità.

Foto: rivieraweb.it


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