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Gioiosa Bene Comune: “Non si osi accostare la parola ‘affare’ all’accoglienza”

Da Gioiosa Bene Comune

Appare singolare come i Consiglieri di minoranza del gruppo Costruire Insieme abbiano frequentemente la tendenza a proporre una mescolanza di valutazioni su temi che nulla hanno a che fare l’uno con l’altro.
Rispetto all’ultima nota diffusa, il gruppo di Costruire Insieme domanda lumi in merito alla programmazione estiva degli eventi nel nostro Comune. Nel farlo, sottolinea che non solo non si sia ancora prodotto un calendario, ma che, di contro, sia statopubblicato un avviso pubblico per l’individuazione di soggetti del terzo settore per servizi di accoglienza ed integrazione, ormai diventato, a loro dire, un affare.
Partendo dall’assunto che non vi sia alcun nesso tra la programmazione degli eventi estivi e la pubblicazione di un avviso pubblico relativo all’accoglienza, proviamo a fare un po’ di chiarezza, perché l’uso strumentale (forse in malafede?) che ogni volta si fa del Sistema di Accoglienza e Integrazione attivo sul nostro territorio sta diventando francamente ridicolo.
Il SAI è finanziato con una durata triennale, da sempre. Il SAI di Gioiosa Ionica vedeva il suo termine il 31/12/2022 e, come legittimamente può scegliere politicamente chi amministra, il Comune ha proposto domanda di prosecuzione nei termini di legge, ottenendo il finanziamento come da Decreto nº 37.847 del 13 ottobre 2022. Finanziamento, lo ribadiamo per l’ennesima volta, derivante dal Fondo Nazionale per le Politiche e i Servizi dell’Asilo, quindi derivante da fondi ministeriali.
Dal momento che la gestione dei servizi di accoglienza, forse i consiglieri di minoranza lo ignorano, richiede competenze e professionalità specifiche, oltre che una pluriennale esperienza nel settore, gli Enti locali possono avvalersi di un Ente attuatore, ossia di un ente del terzo settore che viene selezionato attraverso procedure pubbliche e aperte a tutte le realtà che possiedono le caratteristiche previste dalla norma (Decreto Ministeriale 18 novembre 2019, Decreto Legge nº 130 del 21 ottobre 2020, convertito in Legge nº 173 del 18 dicembre 2020).
Sapranno bene i consiglieri di minoranza che la preparazione e la pubblicazione di un bando pubblico richiede il tempo necessario all’espletamento di tutte le procedure burocratiche e amministrative dovute. Evidentemente i tempi richiesti per la pubblicazione dell’avviso sono stati questi. Francamente, si fatica a capire la polemica. D’estate dovremmo forse chiedere agli Enti locali di fermare tutta la macchina amministrativa e di non pubblicare altri avvisi se non quelli relativi a iniziative estive? Non se ne comprende la logica.
L’aspetto che colpisce di più, però, è questa idea di Comunità che Costruire Insieme propone e che il Movimento Gioiosa Bene Comune respinge con forza.
Non si può pensare che sia possibile gestire tutti i servizi connessi all’accoglienza esclusivamente con azioni di volontariato; chi lavora nei Progetti di accoglienza del SAI (per inciso rigidamente controllati sia sotto il profilo qualitativo che economico dagli organismi preposti a tale scopo dal Ministero dell’Interno) ha competenze e professionalità sviluppate in anni di studio e di esperienza. E non è permesso a nessuno, sia chiaro, accostare la parola affare all’accoglienza che si pratica a Gioiosa Ionica.
Quest’idea di società, vecchia e statica, non ci appartiene.
Queste affermazioni di malcelata xenofobia ci ripugnano.
Queste illazioni sulla mancanza di buona fede nell’azione amministrativa e negli enti che gestiscono l’accoglienza non sono accettabili. Affari li fa chi, sulla pelle dei più deboli, specula e il SAI di Gioiosa non lo ha mai fatto e mai lo farà, vi sfidiamo a dimostrare il contrario.
Probabilmente Costruire Insieme ha indossato delle lenti che danno una visione del mondo in cui viviamo falsata e distorta: pensa, forse, che il populismo sia la via per fare politica, parlando agli istinti più bassi delle persone, aizzando la frustrazione contro chi colpe non ne ha, se non quella di essere nato dal lato più povero e sfortunato del Mondo.
Noi di Gioiosa Bene Comune, invece, crediamo in una visione onesta, dignitosa, equa, solidale e giusta. E cerchiamo di portarla anche nella nostra Gioiosa.
E, cari Consiglieri di minoranza, ne siamo anche tanto orgogliosi.
L’accoglienza è stato uno degli elementi che ha permesso alla Comunità di confrontarsi con l’alterità, di sentire concretamente come fosse possibile il coesistere nel medesimo spazio fisico di molteplici nazionalità, credi religiosi, idee e valori. In buona sostanza, ha permesso alla Comunità di crescere, di diventare più consapevole e più forte.
Non ci fermerà qualche sconclusionata illazione.
Gioiosa Bene Comune continuerà a correre verso il futuro, forte dei suoi principi, dei suoi valori e della sua idea di una Gioiosa bella, solidale e gentile.


GRF

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