ADVST
Costume e SocietàEventi

Il laboratorio teatrale di Mario Gelardi dà il via al “Reggio Fest”


Edil Merici

Dall’Ufficio stampa Compagnia teatrale Scena Nuda

Un importante progetto, condotto da uno dei più autorevoli protagonisti del teatro contemporaneo, per l’apertura delle iniziative promosse da Scena Nuda nell’ambito di Reggio Fest: sarà il laboratorio teatrale Baia Serrata a dare il via oggi, 27 luglio, agli appuntamenti che la Compagnia teatrale reggina, diretta da Teresa Timpano, porterà avanti anche quest’anno, rientrando tra i soggetti vincitori del bando del Comune di Reggio Calabria dedicato alle periferie. Il Ministero della Cultura ha riproposto, infatti, l’iniziativa nazionale che nel 2022 aveva coinvolto le Città metropolitane e anche Reggio è stata nuovamente inserita nel progetto, reiterando l’esperienza di Reggio Fest.
Scena Nuda sarà, quindi, una delle compagnie che, fino a dicembre, animeranno le periferie cittadine con progetti che uniscono il teatro e la crescita sociale e culturale: si inizia, come si diceva, con un laboratorio teatrale che sarà condotto da Mario Gelardi, direttore artistico di una delle più importanti realtà culturali del nostro Paese, ovvero il Nuovo Teatro Sanità di Napoli, che già lo scorso anno aveva collaborato con Scena Nuda, proponendo a Reggio Calabria uno degli spettacoli maggiormente apprezzati della sezione estiva del Festival Miti Contemporanei. Dal 27 luglio al 2 agosto, presso il Circolo del Tennis Rocco Polimeni, Gelardi (che ha, tra l’altro, scritto per il teatro, con Roberto Saviano, Gomorra e La paranza dei bambini), autore e regista pluripremiato (recente l’assegnazione del premio Hystrio: Altre Muse all’esperienza del Nuovo Teatro Sanità), guiderà i giovani attori  partecipanti in un percorso che prenderà le mosse dalla drammaturgia della giovane autrice Elvira Buonocore, per poi lavorare sulla drammaturgia di scena, reinventandola ma rispettandola.
La scena è quella di un piccolo paesino in un’imprecisata zona del sud Italia, d’estate. Protagonisti un gruppo di ragazzi, giovani senza famiglia, riuniti in un rudere sul mare. Li chiamano purpacci, “appellativo che gli deriva da quello stile di vita marginalizzato, trascorso ai bordi del paese, che li vede trascorrere le giornate in spiaggia, coi piedi a mollo nell’acqua e tenendo sempre i pantaloni arrotolati, a mostrare, appunto, i polpacci. Purpacci esprime però anche un senso profondamente negativo. Il purpo è il polipo, l’animale d’acqua, brutto per antonomasia: è il modo che il paese usa per isolare questi esseri diversi, per dirne male. Per tagliarli fuori”. Finché un evento risveglia i ragazzi dal loro silenzio: un divieto di balneazione di cui nessuno conosce motivo e durata. “Cosa ne sarà dei ragazzi, ora che anche l’ultimo spazio possibile gli è stato sottratto? Ora che il margine si è ulteriormente ristretto? Che spazio avranno, da oggi, i diversi?”
Da qui si dipanerà il percorso del laboratorio: «Lavoro sulla drammaturgia di scena e dell’attore – afferma Gelardi – Quindi vorrei avere con me dei giovani attori che abbiano la fantasia, l’immaginazione, la capacità di trasformare le varie emozioni in racconto drammaturgico. Dunque, no all’improvvisazione per l’improvvisazione, ma proprio la possibilità di arrivare alla stesura delle proprie parole e a dargli una forma drammaturgica. Un’altra cosa che mi interessa molto – spiega ancora l’autore e regista – è il lavoro sulle emozioni, soprattutto dell’infanzia, della giovinezza; il nostro progetto si basa proprio su quello, sui ricordi, sui pensieri di ragazzini che si trovano a convivere insieme. L’altro punto è quello della lingua: ci tengo molto che venga usato il dialetto, mi piace scoprire un dialetto che non conosco, come quello calabrese, restituire i suoni di questa lingua». Lo scopo, conclude Gelardi, «è quello di arrivare a una drammaturgia che sia una storia completa da raccontare, attraverso l’ausilio di una giovane autrice che segue tutto e che poi trasforma, quando ce n’è bisogno, le parole degli attori in testo teatrale.»
Un intenso lavoro che approderà poi alla restituzione pubblica, con la prova aperta del 2 agosto, alle 20:30, sempre presso il Circolo del Tennis Polimeni.
La stessa sede ospiterà, al termine della prova aperta, un altro appuntamento di rilievo: un incontro sul tema della scrittura, nelle sue diverse declinazioni, dal teatro, al cinema, alla radio, ai podcast. Ne discuteranno Gelardi, Emanuele Milasi, sceneggiatore e co-autore del pluripremiato film La timidezza delle chiome (tra i riconoscimenti, il Nastro d’argento speciale), e Marco Di Gioia, celebre conduttore e autore televisivo e radiofonico della Radiotelevisione Svizzera Italiana.
Il laboratorio Baia Serrata rientra nel progetto Altri luoghi: ReggioFest, finanziato dal Comune di Reggio su fondi Ministero della Cultura.


GRF

Redazione

Redazione è il nome sotto il quale voi lettori avrete la possibilità di trovare quotidianamente aggiornamenti provenienti dagli Uffici Stampa delle Forze dell’Ordine, degli Enti Amministrativi locali e sovraordinati, delle associazioni operanti sul territorio e persino dei professionisti che sceglieranno le pagine del nostro quotidiano online per aiutarvi ad avere maggiore familiarità con gli aspetti più complessi della nostra realtà sociale. Un’interfaccia che vi aiuterà a rimanere costantemente aggiornati su ciò che vi circonda e vi darà gli strumenti per interpretare al meglio il nostro tempo così complesso.

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Check Also
Close
Back to top button