Cupydo: l’esponente della crypto arte che unisce innovazione e “cazzimma”
Eccentrico, controverso e provocatorio, Cupydo è riuscito prima a infrangere i comuni stereotipi della cryptoarte e poi a portare novità assolute nell’arte contemporanea, rendendo i suoi lavori unici e di forte impatto.
Artista anonimo italiano, multidisciplinare e innovativo, Cupydo è un audace sperimentatore in molti campi diversi, in particolare in quello della crypto arte, nel quale ha fondato il suo movimento artistico denominato Coesionismo.
Protagonista delle più importanti fiere d’arte moderna e contemporanea nazionali (Parma, Bergamo, Padova, Milano), le sue opere sono esposte in diverse e prestigiose gallerie d’arte in tutta Italia.
Abbiamo provato ad intervistarlo telefonicamente per rivolgergli alcune domande e provare a strappargli qualche piccolo segreto sulla sua identità.
Il tuo successo iniziale è stato fortemente legato all’universo della crypto art, è ancora oggi è così?
Diciamo che il primo amore non si scorda mai e anche se al momento la mia impronta artistica è orientata ed evoluta più verso l’arte contemporanea, la passione per i concetti legati al mondo dell’arte digitale restano sempre accesi.
Come mai la scelta di rimanere anonimo e nascondersi dietro un passamontagna giallo?
Resto anonimo per scelta etica e politica al fine di evidenziare la totale dissoluzione del concetto di identità nell’epoca contemporanea.
In un mondo in cui l’apparire sembra sia diventata l’unica forma concettuale di esistenza ho scelto di indossare un passamontagna giallo perché il giallo è un colore che amo, mi trasmette enorme energia e positività. A differenza di Vincent Van Gogh, che però amava anche mangiarlo, al momento mi limito a utilizzarlo nelle mie opere e nei miei travestimenti.
Hai menzionato un genio della pittura come Van Gogh, ci sono altri artisti a cui ti ispiri o da cui sei semplicemente affascinato?
Uno su tutti che ha profondamente segnato e orientato il mio percorso artistico è sicuramente Marcel Duchamp, con lui finalmente le idee e i concetti diventano arte, ed è un po’ quello cerco nel mio piccolo di far trasparire dalle mie opere.
Resto anche affascinato dal surrealismo di René Magritte, e dalla provocazione e innovazione di Andy Warhol, se invece mi si chiede se ci sia un artista attuale da cui prendo ispirazione non posso non citare lo straordinario Banksy, al quale ho dedicato la mia prima crypto opera e che sicuramente porterò nelle mie opere future.
Tra le tue opere ce n’è una che preferisci più di altre o a cui sei particolarmente legato?
Se parliamo di crypto opere, tra le tante quella che sicuramente mi ha dato moltissime soddisfazioni soprattutto dal punto di vista dei consensi da parte del pubblico, è quella realizzata per l’archivio storico Olivetti di Ivrea.
In quanto si è trattata della prima crypto opera al mondo selezionata per entrare a far parte ufficialmente di una realtà come quella di Olivetti.
Se invece facciamo riferimento all’arte contemporanea, la Cazzimma Bomb è sicuramente l’opera che mi ha fatto da passepartout per entrare nelle più influenti gallerie d’arte italiane.
Diverse le edizioni a cui sono particolarmente legato, come quella dedicata a Louis Vuitton e Yayoi Kusama, oppure la Money Never Sleeps e non posso non citare l’ultima, realizzata in collaborazione con l’artista Ale Piano e dedicata al Dio del Calcio, Diego Armando Maradona, da cui appunto prende il titolo CazzimMaradona.
Come nasce quest’opera e cos’è per te la cazzimma?
Quest’operanasce dal profondo desiderio di portare qualcosa di unico nel mondo dell’arte contemporanea.
Amo mettermi in gioco e, soprattutto, amo le sfide, cerco sempre di essere il primo in tutto quello che faccio, come appunto è stato per la creazione del Coesionismo e dell’introduzione del termine cazzimma nell’arte contemporanea.
Che cos’è per me la cazzimma?
Beh, prima di me nessuno mai aveva pensato di utilizzare questo termine nell’arte, io l’ho fatto, questa è la cazzimma!
Progetti per il futuro?
Tanti, tantissimi, per adesso però voglio portare a termine il progetto Cazzimma Bomb,che prevede collaborazioni con altri artisti entusiasti di farne parte e altrettante gallerie desiderose di portare questa novità all’interno dei loro spazi.
Verso novembre/dicembre mi piacerebbe presentare un nuovo progetto a cui sto lavorando e che vedrà coinvolte realtà molto importanti.
Il tuo debutto artistico è avvenuto all’interno della metropolitana di Milano, mentre questo tuo ultimo progetto ti ha visto invece molto vicino alla città di Napoli, ci puoi svelare almeno da dove vieni?
Non mi piacciono le etichette, Milano e Napoli sono due città che amo e che porto nel cuore, entrambe mi hanno dato tanto e spero nel mio piccolo di avergli restituito qualcosa.
Mi sento un cittadino del mondo, cerco di prendere ed apprendere pregi e difetti di ogni città che entra a far parte della mia vita e del mio percorso.
Il tuo sogno nel cassetto?
Un sogno quasi impossibile da avverarsi,
Quello di realizzare un’opera con Banksy.
Però mai dire mai perché in fondo si sa: un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è mai arreso e io amo sognare e non mi arrendo mai.