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PD Calabria: la riforma dei Consorzi di Bonifica e la “Ionio-Tirreno”


Edil Merici

Proseguono le attività del Partito Democratico Regionale, che ha criticato la gestione della riforma dei consorzi di Bonifica, in merito alla quale ha votato contro e presentato un’interrogazione sulla paventata chiusura della Ionio-Tirreno.

Raffaele Mammoliti:“Non si pieghi il funzionamento delle Istituzioni al volere della maggioranza”

Si abbia il coraggio di restituire la parola ai cittadini oppure si dica chiaramente chi sarebbero i consiglieri regionali che non consentono al Presidente Roberto Occhiuto di portare avanti la sua azione di governo. Di certo non è consentito piegare il funzionamento delle istituzioni democratiche alla mera logica di maggioranza.
È gravissimo quello che è avvenuto durante la seduta della sesta Commissione consiliare che aveva all’ordine del giorno la proposta di legge riguardante la riforma dei Consorzi di bonifica presentata dalla Giunta regionale. Sullo stesso tema il gruppo del PD aveva presentato una proposta di legge in data 23 Maggio 2023 che, inspiegabilmente, non è stata mai calendarizzata. In ogni caso, in base al regolamento interno del Consiglio (articolo 69), si sarebbe dovuto procedere all’esame abbinato.
Inoltre, occorre rilevare l’irritualità verificatasi nella pur positiva e legittima audizione dei diversi attori a un orario però successivo rispetto al termine ultimo per la presentazione degli emendamenti, fissata per le ore 11.
Tale atteggiamento, che stigmatizzo, è in linea con molti altri provvedimenti e/o passaggi legislativi che si sono consumati a volte senza il passaggio dalle apposite Commissioni e spesso senza il coinvolgimento democratico dei diversi attori. Penso alla Multiutility, ad Azienda Zero, Società Aeroportuale Calabrese, incendi boschivi e depurazione, mentre per altri provvedimenti come quelli riguardanti il gioco d’azzardo o il consigliere supplente, i consiglieri di maggioranza sono stati costretti a figure barbine.
È un modo di procedere lesivo del ruolo del Consiglio e delle Commissioni e irrispettoso per gli stessi elettori calabresi. Occorre da subito ripristinare e garantire il pieno rispetto del funzionamento degli organi istituzionali.
Auspico pertanto la giusta attenzione e interessamento del Presidente del Consiglio, sperando che i consiglieri di maggioranza manifestino un vero sussulto di dignità, perché nel passaggio della seduta del Consiglio che discuterà della riforma dei Consorzi, è in gioco il ruolo e la funzione di tutti i consiglieri regionali della Calabria.

Il PD vota no alla riforma dei Consorzi di bonifica

Il gruppo del PD in Consiglio regionale ha votato no alla riforma dei Consorzi di bonifica imposta da Occhiuto con un’evidente forzatura determinata dall’apposizione della questione di fiducia.
«Con questa scelta – ha spiegato il capogruppo Mimmo Bevacqua nel corso del suo intervento a nome dei consiglieri dem – ha determinato il suo de profundis del ruolo del Consiglio. Porre la fiducia su una materia come quella dei consorzi che difficilmente potrebbe essere inquadrata tra le materie di interesse diffuso per la collettività, vuol dire far diventare il meccanismo una regola da utilizzare per qualsiasi materia e non un istituto straordinario ed eccezionale. È questo l’aspetto più grave e sconcertante della giornata: silenziare il dissenso, cancellare il dibattito significa piegare l’istituzione democratica al volere dell’uomo solo al comando. E in tale contesto – ha proseguito Bevacqua – al di là della sua irricevibilità nella forma, la proposta di riforma sui Consorzi presenta dubbi, perplessità e criticità nel merito. È nel merito che, da settimane, si è aperto un dibattito con posizioni chiare e nette. Anche noi diciamo basta a Consorzi mal gestiti, ma da 4 anni chi c’è alla guida del governo di questo settore? Cosa è stato fatto in termini di programmazione e controllo per dare risposte a chi chiedeva supporto e sostegno?»
Il capogruppo ha poi ricordato la proposta di riforma presentata dal PD durante le scorse settimane che neanche è stata esaminata in Commissione come pure il regolamento prevede.
«Avevamo provato – ricorda Bevacqua – a coinvolgere i sindacati e i rappresentanti degli stessi Consorzi per arrivare a una riforma, necessaria e urgente, ma in modo condiviso e ascoltando opinione e proposte di tutti gli attori coinvolti. Il governatore, invece, ha voluto proseguire a colpi di accetta. E la domanda che tanti di noi si stanno ponendo in questi giorni è: qual è il reale motivo per il quale si decide di tagliare e impedire ogni discussione su una riforma che impatta fortemente sul mondo agricolo? Di certo si tratta di un segnale di estrema debolezza politica. Il testo del disegno di legge predisposto e imposto dal Presidente Occhiuto, proprio per la modalità con il quale è stato predisposto è zeppo di errori evidenti che si sarebbero potuti evitare. Ad esempio la legge non contiene alcun richiamo all’intesa Stato-Regioni del 18 settembre 2008, che definisce i criteri per il riordino dei consorzi di bonifica; né fa alcun riferimento ai comprensori su territori definiti sulla base di unità idrografiche ed idrauliche omogenee sia per la difesa del suolo sia per la gestione delle acque. Così come è chiaro che l’estensione all’intero territorio regionale non favorirebbe una vera partecipazione dei Consorziati né alla gestione del Consorzio, che diventerebbe un Ente ancor più lontano dagli agricoltori, né alla programmazione del territorio. Anche noi – ha detto ancora Bevacqua – eravamo e siamo convinti della necessità di una riforma strutturale e organica per il settore. Lungi da noi, infatti, difendere o garantire sacche di parassitismo o cattive gestioni. Sappiamo bene la situazione in cui versano, in particolar modo, alcuni Consorzi. Abbiamo partecipato, in questi mesi, a iniziative pubbliche, a scioperi come quello dei lavoratori dell’ente di Trebisacce e conosciamo bene i problemi legati agli stipendi, al Trattamento di Fine Rapporto, al pagamento dei fornitori. Riteniamo, però, che per una più efficace razionalizzazione strutturale si debba seguire proprio lo schema dell’Intesa Stato-Regioni già citata del 2008. E siamo partiti da questa premessa per elaborare la nostra proposta di legge. Avevamo proposto di arrivare a fusione degli attuali comprensori in numero non superiore a 5 e su ogni comprensorio istituire un Consorzio, questo avrebbe richiesto il buon senso e la ragionevolezza per immaginare un’organizzazione territoriale diversa. L’articolazione territoriale dei Consorzi era frutto di studi e attenzione ai territori e non di improvvisazione ed approssimazione, come emerge da questa proposta di legge che, ne siamo sicuri, presto dovrà essere modificata.»

Il gruppo del PD presenta un’interrogazione sulla questione Ionio-Tirreno

Il gruppo del PD ha presentato un’interrogazione con richiesta di risposta scritta al presidente della giunta regionale Occhiuto avente ad oggetto la paventata chiusura della Strada di Grande Comunicazione 682 Ionio-Tirreno, di collegamento tra le due relative coste del territorio provinciale di Reggio Calabria, comprendente 42 Comuni.
L’iniziativa del gruppo dem arriva dopo settimane di assiduo confronto con gli amministratori del territorio e dopo l’ultima iniziativa pubblica organizzata dal PD regionale, alla presenza di Marco Simiani e Nicola Irto, che ha avuto luogo a Cittanova.
In particolare, i consiglieri dem con l’interrogazione depositata a Palazzo Campanella, primo firmatario il capogruppo Bevacqua, chiedono al presidente Occhiuto “quali iniziative intende intraprendere verso il Governo nazionale per richiamare la necessaria attenzione e sollecitare le adeguate risposte e nei confronti di Azienda Nazione Autonoma delle Strade al fine di far conoscere agli amministratori locali e ai cittadini gli interventi da realizzare per garantire la certezza dei tempi di chiusura dell’arteria; se si è attivato per programmare valide e sicure alternative al percorso inibito; se sono previsti interventi di messa in sicurezza e riqualificazione della Strada Provinciale 5 Limina-Mammola e della SP 1 Cittanova-Locri». Infine, qualora la chiusura fosse indispensabile, il gruppo del Pd chiede al governo regionale “se intende prendere in considerazione la possibilità di riconoscere ristori economici agli operatori economici che, irrimediabilmente, subiranno contraccolpi negativi dalla chiusura della strada.”


GRF

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