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Costume e Società

Umberto Zanotti Bianco: l’impegno per Africo


Edil Merici

Di Andrea Morabito

La ricostruzione del Nuovo Africo è un’altra pagina di storia ancora inesplorata che meriterebbe più attenzione. Si tratta di una Vicenda che ha fatto nascere e col tempo consolidato, un legame profondo, affettivo, che dal 1927( anno del primo impegno concreto per quella comunità) in poi, sarebbe stato per Umberto Zanotti Bianco costante fino alla sua morte nel 1963.
Esisteva già prima del 1927, ad Africo, una scuola affidata dall’Associazione Nazionale per gli Interessi del mezzogiorno d’Italia a un Monaco cappuccino, Frate Attanasio, dopo che l’Associazione ottenne la delega per le scuole rurali per l’istruzione elementare degli adulti per l’Italia meridionale, Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia, appunto, che con Decreto Legge nº 1.371 del 28 agosto 1921 avrebbero goduto dell’Opera contro l’analfabetismo. Questo Frate mandava all’Associazione relazioni sulle condizioni misere del borgo, sia igieniche, sia sanitarie e sociali e lui si era messo in viaggio per rendersi conto personalmente delle cose descritte che alla fine convinsero la medesima a intervenire alla prima occasione, che fu nelle condizioni di seguito descritte.
Il primo contatto effettivo di Zanotti Bianco con Africo, dopo la probabile visita fatta nel 1909 con Giovanni Malvezzi e Filippo Sacchi per l’inchiesta sui danni cagionati dal terremoto ai centri montani, sono nel 1912 e 1926 e nel gennaio 1927, oltre quella famosa del settembre 1928. Queste visite sono le sole confermate da lettere degli amici o sue.
Tra il 28 e il 30 novembre 1927 vi fu un assaggio di quello che sarebbe avvenuto ventiquattro anni dopo con la famosa alluvione dell’ottobre 1951; un tempo inclemente aveva imperversato nel territorio di Africo, creando notevoli danni all’abitato e alle zone circostanti. Al Castaneto, bosco di castagno quasi dirimpetto all’abitato, due piccole frane avevano divelto alcuni castagni secolari e due appezzamenti coltivati a orto. Numerosi smottamenti avevano smembrato il territorio; particolarmente colpite furono le contrade Chiarice, Mollica e San Leo.
Il Prefetto, allertato dal Comune e dal telegramma dei Regi Carabinieri, decide di organizzare un sopralluogo. Fu inviato sul posto un funzionario della prefettura. Ciò che lesse nella relazione del funzionario lo impressionò evidentemente molto, se il Prefetto di Reggio Calabria, Francesco Benigni, il 23 dicembre del 1927, si rivolse all’ANIMI e in particolare al Commendatore Gaetano Piacentini, riferendogli ciò che il funzionario ha trovato e descritto in quel luogo,e molto altro descritto nella reazione, chiedendogli di costruire un asilo infantile“…che accolga e assista i bambini del paese più povero della Provincia e forse dell’intera Calabria…”Zanotti Bianco non tarda a mettersi a disposizione del Prefetto e, tra il 13 e il 15 Gennaio del 1928, organizza un primo sopralluogo. Da questa prima visita riportò indietro campioni di mischio con cui si faceva il pane in zona.
Il risultato di questa prima visita è la decisione di costruire come cosa più urgente, un padiglione per l’asilo infantile in muratura con annesso un ambulatorio e un padiglione in legname per il personale e, con lettera del 16 gennaio al Prefetto Benigni, lo si informa della decisione presa dall’ANIMI di costruire ad Africo un asilo e, vista l’urgenza di intervenire, di ospitarlo in una struttura in legname prima di costruirne, nel più breve tempo possibile, uno definitivo in muratura.
Lunedì 28 maggio 1928, alle 9 di mattina, il Provveditore delle Opere Pubbliche pose la prima pietra del padiglione in muratura. Il 15 agosto 1929 l’asilo viene ufficialmente inaugurato. Arrivano ad Africo, alle 22 del giorno prima, il Prefetto Pietro Carini, che aveva sostituito Benigni alla guida della prefettura già a luglio, il Segretario Federale della Provincia di Reggio Armando Scaglione e il Provveditore alle Opere Pubbliche con tutti il loro seguiti, il medico Provinciale, il Ragioniere della Prefettura e, ovviamente, erano presenti già in loco l’Ingegnere capo del Genio Civile di Reggio Carlo Buttini, il progettista, e l’appaltatore Domenico Borrello. Il nuovo Prefetto, di Catanzaro, venne trasferito alla prefettura di Reggio nel luglio 1928, dove rimase fino a gennaio 1934.
Come noto l’asilo fu dedicato alla memoria della nobildonna calabrese Marietta Pignatelli di Cerchiara, una fattiva collaboratrice dell’Associazione, morta nel 1925 in un incidente d’auto in Messico. Fu corredata con una lapide dello scultore Dantino, ed era abbellita da un trittico di 2 metri per 4 dipinto e donato dal pittore Achsah Barlow Brewster. In un appunto scritto da Giuseppe Isnardi si legge:

La nobildonna Pignatelli di Cerchiara fece parte fin dalle origini calabresi dell’istituzione, nel 1910. Ad Africo, sopra Bova, nell’Aspromonte orientale, la plaga più deserta e faticosa della regione, sta sorgendo una casa dei Bambini che avrà il suo nome. Avevamo, in verità, pensato piuttosto a Sant’Angelo di Cetraro o alla Sila. Ma Africo è forse il più povero fra tutti i paesi della zona più povera della Calabria; d’una povertà dura e taciturna che spaventa.

Il suo coinvolgimento non fu solo emotivo, ma si spinse oltre, fino a organizzare un’inchiesta sulle condizioni del Comune, come si è detto. Per la parte economica si rivolse a Manlio Rossi-Doria, socio dell’ANIMI fin dal 1922 e laureando in Agraria alla Scuola Superiore di Portici.
La mattina del 4 Settembre 1928 Gaetano Piacentini, Rossi-Doria, Zanotti Bianco e l’ingegnere Capo del Genio Civile Carlo Buttini partirono da Reggio alla volta di Africo e, da una lettera di Zanotti Bianco a Piacentini, che accompagnò la comitiva ma fece ritorno immediatamente a Reggio, scopriamo che alla compagnia era aggregata anche una certa signorina Tondelli, che rimase tutto il tempo necessario a concludere le ricerche, e, inoltre, dallo scritto di Simone Misiani (almeno così interpretiamo) che era aggregato in comitiva anche Ernesto Buonaiuti, lo storico del Cristianesimo (Meridionalismo e bonifica integrale. L’inchiesta sulle condizioni del Comune di Africo, in Umberti Zanotti Bianco 1989-1961 AA.VV., Italia Nostra).


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