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Gentleman 2: indagati per narcotraffico scarcerati dal Tribunale delle Libertà di Catanzaro

Il Tribunale della Libertà di Catanzaro, Presieduto da Mario Santoemma, Giudici Barbara Elia e Rita Bosco, in totale accoglimento della tesi difensiva dell’Avvocato Leone Fonte del Foro di Locri, ha scarcerato Francesco Faillace, di 40 anni, di Cassano Allo Ionio, coinvolto nell’Operazione Gentleman 2I che aveva portato all’arresto di 25 persone tutte accusate di associazione per delinquere finalizzata all’importazione di ingenti quantitativi di stupefacente di tipo cocaina e, secondo l’accusa, tutti appartenenti al gruppo criminale Forastefano/Abbruzzese, operante nell’alto Ionio Cosentino, con collegamenti nelle province di Vibo Valentia e Reggio Calabria, nonché in Germania, Olanda, oltre che in Sud America. L’operazione di Polizia, coordinata dalla Procura Distrettuale di Catanzaro, era stata condotta con la cooperazione dell’Interpol e dell’Europol, attraverso la decriptazione delle chat, inviate da smartphone di ultima generazione abilmente modificati, cosiddetti criptofonini, utilizzati dagli indagati per comunicare tra di loro mediante piattaforma Sky Ecc, il cui server è stato sottoposto a sequestro dalle Autorità Franco-Olandesi. Al momento degli arresti avvenuti lo scorso giugno, Faillace si trovava in Spagna, dove da tempo risiedeva per ragioni legate al suo lavoro nel settore della ristorazione. A seguito del mandato di arresto europeo, Faillace veniva arrestato in Spagna ed estradato lo scorso 3 agosto in Italia, con l’accusa di far parte dell’associazione dedita a narcotraffico internazionale, nonché di aver partecipato a un incontro a Francoforte, monitorato dalla Polizia Tedesca, rivolto a organizzare l’importazione di oltre 50 chilogrammi di cocaina dal Sudamerica, contribuendo finanziariamente all’acquisto. Fonte, nell’udienza davanti al Tribunale del Riesame, sosteneva che certamente vi era un errore di persona, in quanto Faillace non aveva mai posseduto dei criptofonini e che non si era mai recato in Germania, mentre riguardo ai risultati delle chat inviate da altri utilizzatori di criptofonini non vi era alcuna certezza che facessero riferimento a Faillace, quale incaricato dal sodalizio criminale di trasportare il denaro per l’acquisto dell’ingente quantitativo di cocaina. Il Tribunale, accogliendo quanto sostenuto dalla difesa, annullava l’ordinanza custodiale consentendo a Faillace di poter lasciare il carcere romano di Rebibbia dopo una decina giorni di detenzione.
Nell’ambito dello stesso procedimento è stato disposto anche l’annullamento del provvedimento di custodia cautelare in carcere disposto nei confronti di Carmelo Bellocco (classe 1987).
L’indagato, già residente in Germania, era stato tratto in arresto e consegnato all’autorità giudiziaria italiana dopo due mesi, all’esito del completamento della procedura di estradizione.
A scioglimento della riserva assunta all’udienza del 18 agosto scorso in conseguenza del riesame avanzato dal difensore di fiducia di Bellocco, Davide Vigna, il Tribunale del capoluogo calabrese ha disposto l’annullamento della misura con conseguente remissione in libertà di Bellocco.


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