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Costume e SocietàLetteratura

L’intervento di Kendra

Novelle ioniche


Edil Merici

Di Luisa Totino

Ade, con un cenno della mano, fece sorgere dal terreno macabri soldati, mentre Cerbero, col suo spettrale abbaio, terrorizzava i malcapitati.
«Portateli nelle segrete! Vi pentirete di quello che avete fatto! Pregherete di morire, piuttosto che stare lì sotto. E io sarò felice di accontentarvi!»
I tenebrosi soldati, con le loro lance incandescenti, li intimarono a procedere all’interno del Palazzo di Ade, per poi farli scendere per una lugubre scala che li condusse in un antro spaventoso. Furono lasciati lì, aspettando la loro sorte.
Fedora disse: «Non credo che Ade ci abbia lasciati qui ad oziare, c’è troppo silenzio»
Betty aggiunse: «Non possiamo trovare una via d’uscita, prima che questo silenzio venga interrotto?»
Isabella, con voce delusa, disse: «Non ci sono altre vie, credo che l’unica sia quella per cui siamo entrati.»
Anna, a un certo punto, fissando qualcosa disse: «Ragazzi, non siamo soli.»
Proteo si voltò e sgranando gli occhi disse: «Oh no, siamo spacciati!»
E Betty: «Che cosa hai visto? Non vedo niente, solo dei punti luminosi, saranno delle lucciole!»
E Proteo: «Magari! Purtroppo si tratta dei furiosi Koligòs. Sono esseri orribili, leoni neri, con all’estremità della coda un pungiglione velenoso, fissare il loro sguardo, ti fa diventare di pietra, per sempre»
E Betty: «È la fine! Fedora, hai previsto anche l’incontro con questi micioni?»
E Fedora: «No, questo mia madre non lo ha previsto. L’unica cosa che può uccidere i Koligòs sono le leggendarie frecce nere, che possiedono solo le guerriere di Kendra!»
E Betty: «Allora non c’è più nulla da fare, quelle ci odiano!»
I ruggiti dei Koligòs si cominciavano a sentire.
Isabella disse: «Non è possibile che non ci sia un’altra via d’uscita. Proviamo a cercarla. Non abbiamo niente da perdere!»
E Fedora: «Non conosco questo posto, ma hai ragione, non ci conviene rimanere fermi ed essere uccisi da quei mostri. Tanto tornare indietro è impossibile!»
Anna, intanto, avvicinandosi a Betty le disse: «Visto, non puoi mettere in atto il tuo piano!»
E Betty: «Al tuo posto aspetterei a dire l’ultima parola. Ricorda, una donna delusa, può diventare più pericolosa di una bomba atomica, e so per certo che da un momento all’altro qualcosa accadrà, spero solo a nostro vantaggio.»
Il gruppo iniziò a muoversi nella direzione opposta ai Koligòs, facendo attenzione a non fare movimenti bruschi. S’inoltrarono tra rocce fumanti, guardando attentamente, per scorgere un’uscita o qualcosa di simile, ma niente. I ruggiti dei Koligòs, invece, riecheggiavano paurosamente nell’antro.
Betty disse: «Il travestimento che abbiamo non potrebbe servire ad allontanare questi mostri? Dall’intensità della puzza dovremmo essere immunizzati da qualsiasi bestia»
E Fedora: «Mi spiace deluderti, ma i Koligòs non hanno l’olfatto, sentono la presenza di qualcuno dal calore che emana.»
D’un tratto sentirono cadere sulle loro teste dei piccoli sassi.
Fedora disse subito agli altri: «Spostatevi, presto, sta crollando il tetto della caverna, andiamo dietro quella grande roccia!»
Così fecero. Intravidero, poi, delle grosse funi scendere dall’alto: a usarle erano Kendra e le sue guerriere.
Quando arrivarono a terra Kendra gridò: «Dove siete nascosti? Venite fuori. Non vogliamo farvi del male. So che abbiamo iniziato con il piede sbagliato, ma anche una come me può prendere un abbaglio. Ade non è esattamente il tipo che mi aspettavo!»
Betty, all’udire quelle parole disse sottovoce ad Anna: «Visto, che ti dicevo?»
Fedora, cautamente, uscì allo scoperto, mostrandosi a Kendra: «Perché dovrei crederti? Tu ami solo il potere e nient’altro. Mi dispiace che Ade ti abbia deluso, puoi riprovarci, la prossima volta ti andrà meglio!» disse Fedora.
E Kendra: «Non credo ci riproverò. Ho addormentato il suo cagnolino e preso il suo elmo dell’invisibilità. Le mie guerriere sono state grandi. Ora, se non volete essere avvelenati e sbranati, vi consiglio di usufruire del mio aiuto. Ci penseranno le mie ragazze ai Koligòs. Intanto mi aiuterai a ricavare delle schegge da questo elmo. A quanto pare una sola scheggia può rendere invisibili. Arriveremo allo scrigno in un batter d’occhio»
Fedora guardò gli altri, poi disse a Kendra: «Va bene, voglio fidarmi, per adesso»
E Kendra: «Saggia decisione. Dobbiamo fare in fretta, prima che Ade si accorga che il suo elmo è sparito, e Cerbero si svegli dal sonnellino!»
Poi disse alle sue guerriere: «Andate e sistemate i Koligòs con le vostre frecce nere. Fate in fretta, dobbiamo andare via da qui!»

Continua…


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