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Attualità

Rete ospedaliera territoriale, la CGIL Cosenza fa il punto


Edil Merici

Dall’Ufficio Stampa CGIL Calabria

Si è tenuta venerdì 29 settembre, a Cosenza, l’iniziativa promossa dalle locali sezioni della Confederazione Generale Italiana del Lavoro, Sindacato Pensionati Italiani, Funzione Pubblica Il piano di riordino della rete ospedaliera territoriale. Analisi e proposte alla quale hanno preso parte la Segretaria Nazionale della FP Serena Sorrentino, il Segretario provinciale della CGIL Massimiliano Ianni, il Segretario regionale della CGIL Angelo Sposato, la Segretaria provinciale della CGIL Maria Baldassarre, il Segretario regionale della CGIL Medici Franco Masotti, il Segretario regionale del SPI Carmelo Gullì, la Segretaria Regionale della FP Alessandra Baldari.
Intervenuti il Senatore e Segretario della sezione regionale del Partito Democratico Nicola Irto, il consigliere regionale di De Magistris presidente Ferdinando Laghi, il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Davide Tavernise, il Segretario regionale di Sinistra Italiana Fernando Pignataro e consigliere regionale del Gruppo Misto Antonio Maria Lo Schiavo.
Ampia la disamina del riordino della rete ospedaliera nell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza come prevista dai Decreti del Commissario ad Acta dello scorso 12 luglio, affidata alla relazione di Masotti con le proposte per migliorare le prestazioni e l’efficacia sul territorio dei servizi. In particolare, l’analisi si è concentrata sui posti letto del polo dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, sui nuovi ospedali, sul presidio ospedaliero Mariano Santo (da destinare per il sindacato a sede di servizi di diagnostico chimico/clinica e strumentale). Ampio spazio anche all’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico/Istituto Nazionale di Ricovero e Cura Anziani di Cosenza, vocato per la CGIL a svolgere funzioni di alta qualificazione assistenziale, ricerca e formazione. Al vaglio del sindacato, poi, il comprensoriale Paola-Cetraro, gli ospedali di zona disagiata e territoriali e il sistema regionale dell’emergenza/urgenza, anche pediatrica, i punti salute, le case di comunità, le forme complesse di cure primarie, gli ospedali pediatrici di comunità, la rete delle cure palliative, i consultori famigliari.
Preoccupa la forte carenza di investimenti sulla medicina territoriale. «Non si tiene conto per esempio degli ospedali marginali – ha detto il Segretario provinciale Ianni – come quelli di Acri e di San Giovanni in Fiore. È urgente un piano di assunzioni corposo perché, da qui al 2030, il 50% dei dipendenti pubblici e, quindi, anche nell’ambito sanitario, andrà in pensione allargando una voragine già importante. Si parla costruire nuovi ospedali, ma come coniugare questa necessità con la mancanza di medici e infermieri?»
«C’è un clima di sfiducia verso il sistema della salute pubblica in Calabria e i cittadini sono preoccupati e spaventati – ha affermato il Segretario regionale Sposato. – Questo continuo cambio del gestione delle strutture sanitarie provinciali e ospedaliere non ha consentito a oggi l’apertura di un confronto vero, sollecitato più volte, tra il Commissario alla Sanità, le parti sociali, i sindaci del territorio, che sono le autorità sanitarie territoriali. Prima di arrivare al si salvi chi può occorre cambiare rotta e avviare subito un percorso di confronto sul riordino della rete ospedaliera, della rete di emergenza-urgenza, della medicina territoriale e fare le assunzioni necessarie.»
«Occorre- ha incalzato Sposato – evitare la propaganda e fare in modo che la gestione dei commissariamenti sia proiettata verso i bisogni dei malati e non della politica, come avvenuto in questi decenni con aziende infiltrate anche dalla criminalità organizzata. Serve una mobilitazione dei territori, perché il sistema sanitario calabrese rischia di non garantire più la continuità assistenziale. La vicenda della salute calabrese ha dimostrato che la legge sui commissariamenti, dopo 12 anni, è fallimentare e va superata perché molte volte è ostativa per gli stessi commissari nominati dal governo.»
«Dalle indiscrezioni sulla legge di stabilità – ha dichiarato la Segretaria FP Sorrentino – sembrano non esserci risposte adeguate alla sanità. Mancano 4.000.000.000 del Fondo Sanitario Nazionale per pagare le spese che a oggi le regioni hanno già sostenuto e che rischiano di far arretrare quei territori come la Calabria che faticosamente stanno tentando di misurarsi con il debito sanitario accumulato negli anni. Manca un finanziamento per garantire un piano straordinario per l’occupazione e – ha aggiunto – mancano, soprattutto, misure che possano in qualche modo rilanciare e riqualificare il Servizio Sanitario Nazionale a partire per esempio dall’investimento nelle Case di Comunità nella riorganizzazione della rete ospedaliera.»
L’iniziativa rientra nel percorso di mobilitazione in vista della manifestazione che si terrà a Roma il 7 ottobre e che vedrà in piazza la CGIL con oltre cento realtà per seguire La via maestra per il lavoro, contro la precarietà, per la difesa e l’attuazione della Costituzione, contro l’autonomia differenziata e lo stravolgimento della nostra Repubblica parlamentare.


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