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Costume e SocietàLetteratura

Il Trionfo dell’Amore

Novelle Ioniche


Edil Merici

Di Luisa Totino

Cerbero, con il suo incredibile fiuto, faceva strada ad Ade e ai suoi soldati, tra sbuffi e rantoli infernali. Betty, legata e paralizzata dalla paura, cercava di farsi venire in mente qualcosa, per evitare la totale catastrofe che da lì a poco si sarebbe consumata, quando Amore e Tenebre si sarebbero scontrati. Dentro di lei, sapeva che non era tutto buio in Ade, perché un piccola scintilla si era fatta strada in lui e aveva anche un nome: Persefone!
E, allora, tentò il tutto per tutto per convincere l’irriducibile Signore degli Inferi: «È tutto sbagliato! Vi pentirete di ciò che state facendo. Lei vi odierà per sempre!»
Ade, a quelle parole, si sentì trapassare da una spada affilatissima, ma cercò di non darlo a vedere e rispose: «Mi odierebbe comunque. Io sono solo un mostro per lei! Scontrarmi con l’Amore annullerà tutto, e non ci saranno più inutili sofferenze!»
E Betty: «È così che volete risolvere la cosa? Accettate passivamente di essere odiato, invece di dimostrarle che non siete come sembrate? Perché non la portate nel vostro mondo? Magari, col tempo, capirà che non siete un mostro, in realtà!»
E Ade: «Farla venire qui negli Inferi? Non accetterà mai!»
E Betty, forse presa dalla foga del discorso o dal timore che la stava attanagliando, disse qualcosa che non avrebbe dovuto dire: «Non dovete chiederglielo! Rapitela e fatene la vostra sposa. Lei alla fine vi amerà, io lo so!»
Ade, allora, urlò: «Fermati, Cerbero! Fermi tutti!» Poi, rivolgendosi a Betty, disse: «Lo sai? Come fai a saperlo? Vedi, forse, il futuro?»
E Betty: «Non vi ricordate? Siete venuto, sotto le sembianze di Afrodite, nel futuro, per ingannarci!»
E Ade: «Questo cosa centra con quello che accadrà?»
E Betty: «Perché nel futuro abbiamo studiato la vostra storia e so come andranno i fatti! Forse non avrei dovuto dirlo, ma è la verità. Persefone diventerà vostra moglie, ma avrete un prezzo da pagare, perché sua madre, Demetra, non sarà d’accordo con questa cosa. Quindi, lei vivrà i sei mesi invernali con voi, negli Inferi, e sei mesi, in cui la natura rifiorisce, con la madre, in superficie.»
Ade rimase perplesso e attonito nell’ascoltarla. Betty pensò subito a una brutta reazione da parte sua, invece, d’un tratto, il volto di Ade sembrò illuminarsi, come mai prima: «Quello che hai appena detto ha riacceso la speranza in me. Persefone è il suo nome. È come se lo avessi sempre saputo»
Poi, prese e tagliò la corda che legava Betty, liberandola, e aggiunse: «Grazie. Forse oggi hai salvato il mondo intero, ma prima di tutto me! Andremo all’incontro con Afrodite, ci muoveranno nuove intenzioni. Sono sicuro che capirà!»
E Betty: «Sono lusingata di quello che avete detto, e molto felice per voi, ma Afrodite e il resto dei miei amici non sanno del vostro cambiamento, avranno sicuramente un piano per contrastarvi. Non avete pensato a questo?»
E Ade: «Hai ragione. Però, tu potresti aprire le trattative e prepararli al mio arrivo. Te ne prego, devi ancora aiutarmi in questo ultimo atto. Ti scorterà Cerbero, il suo fiuto ti porterà da loro.»
Betty rimase pensosa, non era sicura di fidarsi di lui, dopotutto non aveva dimostrato il meglio di sé, specie quando aveva ingannato lei e le sue amiche.
Ma, d’altra parte, era così straordinario contribuire alla realizzazione di un mito, a un evento che sarebbe stato rappresentato in ogni modo dalle generazioni future, che tutto poteva passare in secondo piano, e Betty, abbozzando un sorriso rispose: «Va bene, lo farò!»
Ade sospirò di soddisfazione e diede ordine al suo fedele Cerbero di guidarla alla meta, senza farle alcun male. Era il trionfo dell’Amore in un cuore abituato all’oscurità. Non c’è luce più luminosa di quella che divampa dove non c’è mai stata. Ma Afrodite sarebbe stata d’accordo? Avrebbe creduto al cambiamento di Ade? Queste erano le domande che assiepavano la mente di Betty, mentre si recava dai suoi amici. Nel mentre, Ade, preso da una speranza inaspettata, attendeva ansioso Cerbero, sicuro che sarebbe tornato con buone nuove dall’incontro. Già immaginava il giorno della sua unione con Persefone, e il suo cuore era preso da una morsa. Afrodite e gli altri, invece, erano pronti allo scontro.
Fedora, ad un tratto, sgranando gli occhi, esclamò: «Pronti, Ade sta arrivando!»

Continua…


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