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CNA Calabria: l’IG in artigianato, i vini calabresi e il salario minimo


Edil Merici

In questi giorni ha fatto sentire la propria voce su vari temi la sezione regionale della Confederazione Nazionale dell’Artigianato, che ha parlato del riconoscimento di Indicazione Geografica per i prodotti artigiani, dei successi del vino calabrese e della questione salario minimo.

Etichettatura IG in artigianato: «Strumento importante per la valorizzazione dei territori»

«Un importante strumento di tutela ma anche di crescita e valorizzazione per le Piccole e Medie Imprese artigiane calabresi che, spesso, con i loro manufatti, esprimono e raccontano la cultura dei territori, sfidando una globalizzazione prevaricante e invasiva». Il presidente di CNA Calabria Giovanni Cugliari commenta così l’approvazione del regolamento europeo inerente l’etichettatura IG, quindi l’indicazione dell’area geografica di provenienza anche per i prodotti artigianali e industriali.
«È l’esito di una battaglia su cui la CNA si è spesa molto, perché individuare e segnalare le eccellenze locali con un marchio significa proteggerle, dare spazio alla rete di PMI artigiane e, con loro, accendere i riflettori sulla storia e le tradizioni dei territori. Le fasi qualificanti di produzione, infatti, avvengono nell’area a cui il prodotto è collegato, in un rapporto simbiotico che sfocia in patrimonio culturale da tutelare» aggiunge Cugliari.
«I distretti artigianali e le botteghe rappresentano una grande ricchezza per la Calabria – spiega –  in quanto vettori di attrazione turistica e sostegno all’economia. Penso alla Ceramiche di Seminara, concepite e lavorate nel cuore della Magna Græcia, alle botteghe artigiane che sono una vera e propria fucina di tradizione, tecnica e cultura. Legata alla Magna Græcia è anche l’arte orafa crotonese, specchio dell’eredità culturale greca, e testimonial della produzione italiana nel mondo. Fino alla tradizione del legno, dai liutai di Bisignano, che da sei generazioni tramandano di padre in figlio l’arte e le tecniche di costruzione di questi strumenti a corda, al territorio vibonese, dalle cui botteghe nascono manufatti di ogni genere, tra cui le pipe, vere e proprie opere d’arte intagliate nella radica di erica arborea, un legno tra i più pregiati al mondo. Importante e nota anche la tradizione degli ebanisti dell’Angitola, nonché quella dei maestri cestai di San Giorgio Morgeto, artigiani dediti alla lavorazione delle ceste intrecciate con doghe di castagno filato a caldo e quella della tessitura di Soveria Mannelli, dove si trova l’azienda tessile più antica della Calabria.»
«Tradizioni che raccontano il territorio e le cui botteghe possono essere i riferimenti di percorso turistico-culturale diventando anche volano economico. Ben felici che l’etichettatura IG si presti ad avviare un percorso del genere, come CNA crediamo sia importante – conclude Cugliari – mantenere costi contenuti e procedure di richiesta semplici per artigiani e piccole imprese per fare in modo che si tratti di uno strumento realmente accessibile.»

Il vino calabrese conquista non solo Gambero Rosso

«Il prestigioso riconoscimento assegnato da Gambero Rosso a ben quattro vini calabresi, uno dei quali prodotto dal nostro associato e portavoce del settore Agroalimentare Giovanni Benvenuto, a cui rivolgiamo le nostre felicitazioni, ci riempie di orgoglio e conferma che il comparto sta andando nella direzione giusta». Lo afferma il Presidente di CNA Calabria Cugliari, che spiega che «l’agroalimentare calabrese si sta evolvendo, accompagnando alla tradizione nuovi obiettivi. Si va verso una vera e propria rivoluzione verde che guarda a produzioni ecosostenibili, biologiche e di qualità e il vino, in particolare, sta guidando la nascita di nuove imprese, dando linfa al circuito economico. Si tratta di un settore trainante che merita particolare attenzione e che si candida a fare da ambasciatore dei prodotti calabresi.»
«I riconoscimenti di Gambero Rosso sono stati una magnifica sorpresa, ma che mi ha colto non del tutto alla sprovvista, – spiega il neo portavoce del comparto agroalimentare di CNA Calabria Benvenuto. – Il livello qualitativo dei vini calabresi è, infatti, in crescita in tutte le province e i territori, la Calabria è una delle regioni con il più alto numero di aziende biologiche e con un tessuto produttivo tra i più attenti alla sostenibilità.»
A confermare l’ottima qualità dei vini nostrani anche il livello delle esportazioni. I vini calabresi si stanno inserendo nel mercato internazionale, incuriosendo con la loro storia e la loro attenzione al biologico. Dal Giappone, alla Cina al Regno Unito e non solo, il comparto vinicolo viaggia ad alta velocità.

«No al salario minimo. In artigianato superati i 9 € l’ora»

CNA Calabria esprime contrarietà in merito allo strumento del salario minimo, in particolar modo nel settore artigiano, ambito in cui esiste una diversificazione salariale in base ai rami di attività dell’impresa e alla dimensione aziendale e in cui spesso la retribuzione oraria supera i 9 € l’ora.
«Non è questa la soluzione adeguata a risanare quelle situazioni che vedono i lavoratori sfruttati o senza tutele. Il Paese, e in particolar modo la Calabria, ha bisogno di altro – afferma il presidente di CNA Calabria Cugliari. – Gli sforzi devono essere dirottati sulla valorizzazione e la tutela della contrattazione, sull’arginare il lavoro irregolare, sull’effettiva applicazione dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro, su un’adeguata rappresentanza datoriale e salariale.»
«I contratti sottoscritti dalla CNA prevedono, anche ai livelli minimi, retribuzioni ben superiori a quelle proposte dal salario minimo» fa notare Cugliari, che spiega come sia più opportuna e urgente «una legge sulla rappresentanza e un sistema di controlli efficiente ed efficace che non chiuda gli occhi di fronte agli illeciti.»
«L’artigianato – spiega il presidente – ha costruito un sistema di politica sociale molto evoluto grazie al sistema della Bilateralità artigiana, che offre tutele avanzate in tema di sanità integrativa e sostegni alle famiglie. Si tratta di un sistema legato ai Contratti Collettivi firmati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative. Ecco perché la CNA si sta spendendo affinché venga tutelata la contrattazione: solo così si può aumentare la qualità del lavoro e di vita per i lavoratori e le PMI artigiane.»
«Come CNA – conclude Cugliari – riteniamo sia importante avere soluzioni strutturali piuttosto che temporanee fiscalizzazioni dei contributi o sconti fiscali su incrementi contrattuali. Va affrontato il tema della produttività e dell’equità distributiva e va costruito un sistema di scoraggiamento dei famosi contratti pirata per favorire un sistema sano e produttivo.»

Foto: lanuovacalabria.it


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