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La Ronda di notte: il dinamismo guardingo che richiama l’attualità


Edil Merici

Di Valentina Mazzaferro

Il dipinto la Ronda di notte, noto anche con la definizione di Notte di veglia o la guardia civica in marcia realizzato da Rembrandt nel 1642, conservato presso il Rijks museum di Amsterdam è estremamente attuale, ci consente di riportare davanti gli occhi le istantanee che quotidianamente vediamo nei telegiornali di persone della striscia di Gaza che ormai trascorrono le notti in premura perché impauriti dalla guerra e dal dolore circostante.
Al centro del dipinto spicca la figura del capitano Frans Banning Cocq (uomo al centro con copricapo nero) che indica al resto del gruppo di avanzare tramite un cenno con la mano sinistra, insieme a lui è presente il lugotenente (uomo con baffi e copricapo color beige) in compagnia di altri archibugieri rappresentati in base al loro personaggio gerarchico. Lo sguardo acuto degli storici dell’arte intravede nei personaggi delle ultime file un auto rappresentazione del pittore e una bambina dal colore giallo, collocata in primo piano, che non riveste la semplice funzione di equilibrare la cromia e la struttura del dipinto ma è custode di un messaggio allegorico, in quanto si configura come porta fortuna fanciullesco e vivace degli archibugieri, un’interpretazione in disarmonia con altri elementi della scena come gli artigli del pollo presenti alla sua cintola che alludono alla loro identità e alla sconfitta dei popoli nemici o ancora il calice della milizia sostenuto dalla bambina o l’evidenza inequivocabile del pugnale che emerge nella parte posteriore del pollo.
Una pittura, quella di Rembrandt, che si caratterizza anche e sopratutto per l’eleganza dei vestiti dei personaggi, la luminosità immensa del colore giallo impiegato per la realizzazione dell’ambito della fanciulla, che richiama la vittoria in unione al casco di foglie di querce indossato da un personaggio maschile sul lato destro del dipinto, sinonimo di competizione vincente e di affermazione personale.
Altra particolarità del dipinto è rappresentata dalle figure umane, ognuna immersa in diverse e molteplici mansioni: brandire picche, caricare le munizioni dell’archibugio o intenti a lucidare spade a doppio taglio. In particolare, nella parte bassa del dipinto sono rappresentati anche bambini e un cagnolino di piccola statura, ognuno di loro in direzione opposta e le figure di un portabandiera che scuote vivacemente il vessillo e un soldato che lancia rulli di tamburo.
Un dipinto dal significato storico unico, che ci tramanda la compagnia degli archibugieri non allineata e ordinata secondo il volere della tradizione, ma dinamica e inondata da luce che risalta gli stati d’animo e o volti dei personaggi rappresentanti: allegria, concentrazione, curiosità, meraviglia e sorpresa si susseguono nei volti con estrema naturalezza dai colori tenui.
Musica per godere della bellezza infinita di tale dipinto: La Guerra di Piero di Fabrizio De André


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