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Ultime dalla Metrocity: la sindrome Lennoux Gasteau, la violenza sulle donne e il centro di ascolto

Edil Merici

Proseguono le attività della Città Metropolitana di Reggio Calabria, la cui giunta, guidata dal sindaco Giuseppe Falcomatà, ha partecipato alla Giornata mondiale della sindrome Lennoux Gasteau, celebrato la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e inaugurato la sala d’ascolto per le donne vittime di violenza.

Reggio celebra la Giornata mondiale della sindrome Lennoux Gasteau

In occasione della Giornata mondiale della sindrome Lennoux Gasteau, il consigliere metropolitano e comunale delegato alla Sanità, Antonino Zimbalatti, ha preso parte a un convegno organizzato dalla Società a responsabilità Limitata Alario per accendere i riflettori su una disabilità intellettiva e psichica che condiziona fortemente la vita dei malati e delle loro famiglie.
«Affrontare un simile dibattito – ha spiegato Zimbalatti – è sempre molto utile perché aiuta a scardinare pregiudizi e stereotipi che, troppo spesso, offuscano la conoscenza delle malattie mentali. Per questo, è indispensabile parlarne, offrendo alla società gli approfondimenti necessari ad avere un approccio sereno e maturo rispetto a sindromi come quella di Lennoux Gasteau. È indispensabile, dunque, attivare una rete in grado di unire la medicina del territorio e tutte le entità multifattoriali, come psicologi e famiglie, tale da fornire servizi specifici a supporto dei malati e dei loro cari.»
«In un contesto simile – ha proseguito – la politica deve e può svolgere un ruolo decisivo. Tuttavia, la spinta che sta portando il Paese verso l’approvazione di una riforma scriteriata come l’Autonomia differenziata rischia, seriamente, di amplificare disuguaglianze inaccettabili e dannose che colpiscono, prima di tutto, quanti sono costretti in condizioni di particolare fragilità e disagio.»
Secondo il consigliere metropolitano, infatti, «l’idea incarnata dal disegno di legge Calderoli di poter distribuire risorse minori alle regioni meridionali, come la Calabria, non farà altro che allargare la forbice delle differenze sul trattamento dei pazienti. In questo quadro – ha continuato Zimbalatti – lo stesso governatore Roberto Occhiuto, dapprima incline all’approvazione di quella che è stata definita la secessione dei ricchi, è stato costretto a ravvedersi, parlando dell’opportunità di discutere i Livelli Essenziali delle Prestazioni ancor prima di licenziare qualsiasi norma di questo tipo. Ne abbiamo preso atto, continuando a sostenere la linea del sindaco Falcomatà che, come ogni persona di buon senso, riconosce la sanità e il libero accesso alla salute quale diritto inalienabile sancito dalla nostra costituzione.»
«È un bene – ha concluso il consigliere delegato alla Sanità – che anche nella nostra città si discuta su temi così delicati e complessi che interessano numerose famiglie. Lo sforzo di tutti, quindi, deve essere quello di costruire un progetto di vita sostenibile. L’effettiva integrazione sanitaria in un quadro di sviluppo delle cure primarie sul territorio che, tra l’altro, rappresenta lo spirito che anima questo prestigioso convegno, è indispensabile a garantire il diritto alla salute di ogni cittadino che, una volta dimesso da un ospedale, potrà contare anche sul supporto presso il proprio domicilio. È questa la sanità che ognuno di noi auspica e che nessun Governo dovrà mai mettere in discussione.»

Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, a Piazza Italia “nessun silenzio, ma tanto rumore”

«Nessun silenzio, ma tanto rumore. Si deve sentire forte l’urlo dell’indignazione contro la violenza di genere». Così, il sindaco Falcomatà, si è rivolto alle studentesse e agli studenti delle scuole del territorio metropolitano, riuniti in Piazza Italia da Progetto Civitas, presieduto da Luciano Gerardis, e dalla Consigliera di Parità della Città Metropolitana, Paola Carbone, nel primo dei due giorni organizzati per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.
Un programma fitto per oltre 500 alunne e alunni che, accompagnati dai docenti e da esperti, hanno metaforicamente invaso Palazzo San Giorgio e Palazzo Alvaro per partecipare e riflettere su violenza e diritti negati, nel ricordo delle tante vittime di femminicidio e con un pensiero particolare rivolto alla memoria di Giulia Cecchettin.
«Il mio ringraziamento – ha aggiunto Falcomatà – va al Progetto Civitas, al presidente Gerardis e alla consigliera metropolitana di parità Carbone, che hanno dato vita a un evento non soltanto onorando la memoria delle vittime, ma facendo cittadinanza attiva, educazione civica, coinvolgendo le nostre scuole. È un’iniziativa che può contare sul pieno sostegno e sulla collaborazione di Comune e Città Metropolitana ed è un bel segnale di sinergia fra istituzioni, cittadini, scuole e associazioni.»
«Riempiendo le sale di Palazzo Alvaro e Palazzo San Giorgio – ha proseguito il sindaco – bambini e adolescenti iniziano a prendere consapevolezza di quelli che sono i luoghi in cui si decide il futuro del territorio e della città ed è importante che i ragazzi e le ragazze li sentano un po’ casa loro. Questo serve ad acquisire consapevolezza che è il primo passo per rendersi conto di quello che accade intorno a noi e percepire il disvalore che rappresenta la violenza in generale, soprattutto, se perpetrata nei confronti di una ragazza e di tutte donne. Il modo migliore per vivere questa giornata – ha sottolineato Falcomatà – è quello di fare rumore quasi a voler dare una scossa emotiva per onorare le donne vittime di violenza. Mi auguro che le ragazze e i ragazzi possano vivere questi momenti in pienezza, acquisendo e assorbendo tutte le attività che si svolgeranno al Comune ed alla Città Metropolitana così da farle diventare testimonianza di vita per il loro futuro.»
Per il presidente di Progetto Civitas, Luciano Gerardis, «è importante far partire la riflessione dai più piccoli in maniera da formare le coscienze e le consapevolezze delle giovani generazioni. Al di là dell’emotività del momento che ci fa sentire tutti più uniti – ha affermato – non dobbiamo cedere all’illusione che il dramma della violenza sulle donne o del femminicidio si possa risolvere in un attimo. Il lavoro è lento e lungo. Il fatto che la donna stia finalmente entrando, sia pure con tante difficoltà e forti diseguaglianze, nel mondo del lavoro sta cambiando i termini della questione. Più la donna acquisisce una propria autonomia, più si pone un problema di riequilibrio dei rapporti uomo-donna. Su questo dobbiamo lavorare tutti e sarà un discorso lungo che nessun provvedimento normativo, seppur benvenuto per dimostrare gesti validi di volontà politica, potrà superare. Il lavoro da fare è altro ed include l’educazione e il riequilibrio socio-economico dei ruoli.»
«Stiamo vivendo giorni particolari», ha ricordato la Consigliera di parità della Città metropolitana Carbone, evidenziando come «quello successo a Giulia Cecchettin ci impone di urlare, ancor più forte, il nostro no alla violenza. Si è scelto – ha continuato – di coinvolgere bambine e bambine, ragazze e ragazzi rendendoli attivi, partecipi, interattivi. E hanno creato lavori meravigliosi, mostre e video. In questi giorni – ha concluso – stanno acquisendo tutta una serie di informazioni per arricchire il loro bagaglio culturale. L’obiettivo è sempre e solo uno: creare una società migliore, una consapevolezza maggiore, combattere la violenza attraverso il superamento di ogni forma di stereotipo di genere e di discriminazione.»

Giuseppe Falcomatà all’apertura della sala d’ascolto per le donne vittime di violenza

«L’apertura di questa sala d’ascolto, che è l’ennesima testimonianza di quanto ci sia ancora di più una piena consapevolezza rispetto alle tematiche della violenza sulle donne, non soltanto rispetta un approccio repressivo su questi temi, ma anche un accompagnamento alle donne che subiscono violenza. Nel corso della visita in Questura, ho avuto la pelle d’oca anche nel vedere la mostra realizzata da artisti e studenti delle scuole della nostra città e del nostro territorio metropolitano, che hanno elaborato la loro idea di contrasto alla violenza in generale alle mafie. Tutto questo rappresenta l’ennesimo valore aggiunto che ci conferma quanto il percorso di educazione a quelli che sono i valori e a combattere i disvalori, deve partire dalla cultura e dalla scuola. Complimenti agli studenti e al Questore per l’iniziativa». Così il sindaco metropolitano Falcomatà, partecipando alla Questura reggina all’inaugurazione del Percorso della memoria realizzato per ricordare tutte le vittime della mafia, e l’inaugurazione della stanza d’ascolto per le vittime vulnerabili, quest’ultima dedicata all’assistente capo della polizia di Stato Emanuela Maria Dario.

GRF

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