“La Calabria scenda in piazza per protestare contro il governo”
Dalla Segreteria CGIL Calabria
La sezione regionale della Confederazione Generale Italiana del Lavoro sostiene e invita allo Sciopero Nazionale, che in Calabria è in corso, tutti i lavoratori calabresi per protestare contro la proposta di Legge di Bilancio e le politiche economiche e sociali del Governo. L’appuntamento è a Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria.
Quella del Governo Nazionale è una manovra che non prende in alcuna considerazione il rinnovo dei Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del settore privato e dei vari comparti produttivi, da tempo scaduti e con gravi conseguenze disincentivanti rispetto al ruolo e funzioni della Contrattazione di Secondo Livello, quindi alcun rimedio per fronteggiare l’inflazione crescente che ha ridotto la capacità d’acquisto dei salari e allo stesso tempo nessun intervento per l’adeguamento perequativo sulle pensioni.
Una manovra che non guarda al futuro del Paese e che nella nostra regione, rispetto alla carenza di fondi per le istituzioni locali, contribuisce ad un ulteriore indebolimento dei servizi pubblici locali, non garantendo fondamentali diritti di cittadinanza e infrastrutture materiali e immateriali che in definitiva non rendono la Calabria attrattiva rispetto anche a investimenti produttivi privati, al netto dell’assenza del sostegno pubblico in favore di sviluppo e politiche industriali.
Risultano assenti i finanziamenti necessari a migliorare, innovare e rendere efficienti i servizi pubblici e sostenere le attività produttive e favorire così un serio Piano Occupazionale Regionale che freni la forte emigrazione dei giovani calabresi, favorisca la stabilizzazione del precariato storico e offra concrete opportunità lavorative agli espulsi dal mercato del lavoro regionale.
Così come insufficiente risulta il finanziamento sulla Sanità che in Calabria si aggiunge alle politiche austere del Piano di Rientro, confermando le criticità rispetto alle necessità del reclutamento di personale indispensabile a garantire il diritto alla salute dei calabresi, con la diminuzione dei tempi per le liste d’attesa, frenando la mobilità passiva sanitaria e non consentendo anche alla nostra Regione il miglioramento della medicina territoriale prevista dai Fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, risultanti ridimensionati da tagli indiscriminati.
Alcune Regioni del Mezzogiorno, e tra queste la Calabria, l’1 Dicembre sono in sciopero per fare sentire la voce della protesta, per l’assenza di interventi in favore del Sud del Paese che non risulta essere nell’agenda dei provvedimenti del Governo e, anzi, alcuni di questi aggiungono problemi a quelli storici e strutturali, in particolar modo della nostra Regione e non tengono in alcuna considerazione le rivendicazioni contenute nelle Piattaforme sindacali Vertenza Calabria, Piano per il Lavoro e fanno presagire per un pericoloso arretramento economico e sociale, contro il quale sentiamo di dover rispondere con azioni di protesta e mobilitazione a partire dall’appello a una massiccia adesione, di tutti i Lavoratori Calabresi, allo Sciopero e alla partecipazione alle Manifestazioni di Catanzaro, Cosenza e Reggio.
Anche in Calabria non passerà l’intimidazione del Governo indirizzata a impedire o limitare un diritto costituzionale quale lo sciopero.
Nella nostra regione si aggrava la sofferenza, il disagio sociale ed economico, un malessere profondo che, come nel resto del Paese, merita una lotta serrata che, in Calabria, continuerà anche dopo l’1 Dicembre con una crescente protesta promossa dal Sindacato che continuerà a mobilitare lavoratori, pensionati, cittadini e giovani.