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UILTemp: “Nel 2024 sfide importanti, occorre costruire percorsi risolutivi”

Edil Merici

Dalla Segreteria Regionale UILTemp

L’Inizio del nuovo anno, per tradizione, è momento di bilancio di quanto fatto e di programmazione di quanto ancora da fare.
Nel mondo del lavoro e del precariato, poi, fare una rendicontazione è sempre gravoso, perché tutti gli obiettivi sono prioritari, ma spesso occorre fare i conti con una realtà sfavorevole e complessa, le cui dinamiche devono essere focalizzate e indirizzate per poter coglierne i risultati.
È così che, nel 2023, l’Unione Italiana dei Lavoratori Temporanei si è impegnata a creare le basi che mancavano, riempire vuoti normativi e finanziari che bloccavano diverse situazioni legate al precariato storico calabrese e che andavano affrontati per poter concretizzare le rivendicazioni sindacali sostenute da tempo.
Nello specifico, assieme alle altre categorie confederali di settore, la proposta avanzata nel primo incontro con il Presidente Roberto Occhiuto ha riguardato la storicizzazione, in maniera chiara e definitiva, del contributo all’assunzione per contrattualizzazione. Un nodo che di fatto aveva frenato le amministrazioni utilizzatrici nel contrattualizzare i lavoratori sussidiati e che è stato superato finalmente con Legge Regionale 11/2022.
Questa operazione, inoltre, rende virtuosa la spesa regionale che, da sussidio, si trasforma in contratti, con retribuzioni, tutele, diritti per una platea che da troppo tempo chiedeva una dignità lavorativa. Già 300 lavoratori, su base volontaria, si sono visti contrattualizzati, con uno schema che potrà essere ripetuto anche per gli altri.
Questo, mentre per un altro pezzo dello stesso bacino, i lavoratori e Legge 15 di Vibo Valentia, già contrattualizzati, si è riusciti a conquistare la definitiva stabilizzazione in Azienda Calabria Lavoro e a chiudere il periodo di incertezze collegate a ripetitive proroghe a tempo determinato.
Allo stesso modo, si è finalmente sbloccata l’annosa vicenda del lavoratori Legge Regionale 12, ossia circa 200 precari che avevano prestato servizio per la Regione Calabria e che per troppo tempo erano rimasti esclusi da qualunque percorso di inclusione lavorativa, a differenza di altri bacini storici che non avevano subito lo stesso ostracismo.
Anche qui, integrando le esigenze di rafforzamento di Fincalabra come struttura tecnica di supporto alla progettazione e spesa dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e Strutturali e d’Investimento Europei, con le competenze professionali pregresse di questi lavoratori, già assistenti tecnici in diversi dipartimenti dell’amministrazione regionale, abbiamo ottenuto che la Legge Regionale 6/2023 prevedesse uno specifico percorso di valorizzazione delle competenze e di reimmissione nel mondo del lavoro a vantaggio della collettività.
La raccolta delle adesioni, tramite manifestazione di interesse si è conclusa da poco, per cui siamo fiduciosi che il 2024 porterà la firma dei contratti anche per loro.
Non vi è nulla di scontato, nel frastagliato mondo del precariato, e occorre una certa perseveranza nel ricercare soluzioni concrete e percorribili fondate sulla proposta e non solo sulla protesta.
Per il 2024, le sfide saranno anche maggiori, ma su queste basi affronteremo anche le altre vertenze, dei somministrati, degli atipici, ma anche come la restante parte del precariato storico o quella corposa dei 4.000 Tirocinanti, da sostenere con una azione sindacale ostinata e trasparente.

Redazione

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