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Costume e Società

La persistenza della memoria e l’impossibilità di dimenticare il tratto di Salvador Dalì

Edil Merici

Di Valentina Mazzaferro

La persistenza della memoria è un dipinto a olio su tela del pittore Catalano surrealista Salvador Dalì, realizzato nel 1931 e conservato al Museum of Modern Art di New York.
Il dipinto rappresenta un paesaggio costiero della località Costa Brava nelle vicinanze di Port Lligat in Catalogna. L’intera tela ospita un cielo dalle sfumature giallo oro-vivaci e dai toni celesti. La scena è completamente disadorna e priva di qualsiasi figura umana o vegetazione; emerge una forma geometrica parallelepipedo con delle sfumature dai toni marroni e un ulivo secco privo di foglie che si erige su di esso, un occhio dalle lunghe ciglia addormentato e infine un plinto dal colore blu intenso in perfetta sintonia con i toni scuri del mare.
I veri protagonisti indiscussi di questo magico paesaggio naturale sono gli orologi connessi a delle bellissime vicende autobiografiche descritte dallo stesso pittore con estrema precisione, perché la genesi di questo dipinto affonda le radici in un dopocena di una sera in cui il pittore è solo in casa a causa di una potente emicrania che gli impedisce di recarsi al cinema in compagnia della moglie e così sprofonda in alcune riflessioni sull’impermolezza del formaggio camembert, in seguito alle quali, alzatosi dalla sedia, si reca nel suo atelier e realizza in modo istantaneo un dipinto dagli orologi molli, quasi liequefatti, sciolti a prendono la forma del sostegno su cui appoggiano: il primo riporta in primo piano l’appoggio di una mosca di colore nero, il secondo scivola dall’unico ramo dell’albero secco, il terzo è adagiato sul ventre della figura embrionale che emerge dalle viscere della terra. Infine, il quarto orologio è un arredamento del parallelepipedo marrone ed è completamente ricoperto da formiche nere.
Infine, la frase esclamato dalla moglie del pittore: «Nessuno può dimenticare l’immagine una volta che l’ha vista», parole che descrivono l’immensa forza simbolica e iconica che possiedono le immagini create dal pittore surrealista spagnolo.
Musica: Antonello Venditti, Ricordati di me.

Foto: arteopereartisti.it

Redazione

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