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CronacaReggio Calabria

Carabinieri: l’aggressione a un insegnante e il ricordo di Carmine Tripodi

Continuano le attività di controllo del territorio da parte dei Carabinieri dell’area metropolitana di Reggio Calabria che, negli ultimi giorni, hanno denunciato il un uomo che ha aggredito l’insegnante di suo figlio e commemorato il Brigadiere Carmine Tripodi.

Convocato a scuola aggredisce l’insegnante: denunciato padre di uno studente

Un orribile episodio di violenza si è consumato all’interno di una scuola primaria e di 2º grado di Reggio. Uno dei docenti dell’Istituto comprensivo, infatti, è stato aggredito fisicamente da un 34enne a seguito di una discussione inerente la condotta scolastica tenuta dal proprio figlio minore.
In particolare l’uomo, a seguito di un litigio intercorso qualche giorno prima tra il proprio figlio e un suo compagno di classe durante l’orario di lezione di educazione fisica, era stato convocato presso il predetto Istituto al fine di conferire con il docente coordinatore di classe ed essere informato del comportamento tenuto dal figlio 12enne, che nello specifico aveva aggredito un altro alunno.
Giunto presso l’edificio scolastico, dopo aver chiesto al minore chi fosse il docente che lo aveva fatto convocare, il padre dell’alunno si rivolgeva allo stesso con tono minaccioso, urlando che non doveva essere disturbata la famiglia del ragazzino, per poi aggredirlo fisicamente sbattendolo contro un muro e afferrandolo per il collo.
L’insegnante, assistito dal personale della scuola, fortunatamente non riportava traumi significativi e decideva ugualmente di ricorrere alle cure mediche.
I Carabinieri della Stazione di Cannavò, dopo aver svolto gli accertamenti del caso, identificavano il genitore, che verrà deferito all’Autorità Giudiziaria per lesioni, violenza e minaccia a Pubblico Ufficiale, poiché l’insegnante era impegnato nell’esercizio delle proprie funzioni all’interno della scuola.
Il quotidiano impegno dell’Arma, anche all’interno degli istituti di formazione, è finalizzato a dare una risposta diretta ai crescenti episodi di violenza che non solo violano i diritti del personale aggredito, ma minano anche la vita collettiva scolastica.
Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e per l’indagato vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza definitiva.

Ricordato a San Luca l’eccidio del Brigadiere Carmine Tripodi

Presso la località Ponte Cucuzza di San Luca, ha avuto luogo la commemorazione del 39º anniversario dell’eccidio del Brigadiere Tripodi, Medaglia d’Oro al Valor Militare, con la resa degli onori e la deposizione di una corona presso il monumento in memoria della vittima.
Presso la Chiesa Santa Maria della Pietà di San Luca, la funzione religiosa è stata officiata dal Vescovo della Diocesi Locri–Gerace Monsignor Francesco Oliva, e dal Cappellano Militare Don Aldo Ripepi, alla presenza delle Autorità civili, miliari e giudiziarie del distretto reggino e del circondario di Locri. A seguire vi è stata la deposizione di una corona presso il monumento Brig. MOVM Carmine Tripodi nell’omonima piazza di San Luca.
I tre eventi commemorano la MOVM Tripodi, nato a Torre Orsaia (SA) il 14/5/1960. Arruolato nell’Arma dei Carabinieri il 14 luglio 1977, prestò servizio presso la Compagnia di Bianco, la Squadriglia Carabinieri di Motticella e, da ultimo, dall’8 gennaio 1982, al comando della Stazione Carabinieri di San Luca. Fu fortemente impegnato con determinazione e grande professionalità ad arginare l’ondata dei sequestri di persona sui crinali dell’Aspromonte riuscendo ad assicurare alla giustizia i rapitori dell’ingegnere napoletano Carlo De Feo, tenuto prigioniero per 395 giorni sulle montagne reggine.
Alle 21:00 del 6 febbraio 1985, mentre stava andando a bordo della propria autovettura presso la caserma della Compagnia Carabinieri di Bianco subì, in località Cucuzza di San Luca, un agguato a opera di tre malviventi che, dopo aver bloccato il passaggio del mezzo, esplosero all’indirizzo dell’auto numerosi colpi di lupara, attingendo mortalmente il militare e dileguandosi.
Seppur ferito a morte, il sottufficiale reagì coraggiosamente esplodendo alcuni colpi con la propria arma, ferendo almeno uno dei malviventi in fuga, per poi accasciarsi esanime all’interno della sua autovettura.
Il 5 giugno 1986, in occasione della Festa dell’Arma dei Carabinieri celebrata in Roma, il Presidente della Repubblica ha conferito alla memoria del Brigadiere Tripodi la Medaglia d’Oro al Valor Militare con la seguente motivazione:

Comandante di Stazione distaccata, già distintosi in precedenti operazioni di servizio contro agguerrite cosche mafiose, conduceva prolungate, complesse e rischiose indagini che portavano all’arresto di numerosi temibili associati ad organizzazioni criminose, responsabili di gravissimi delitti. Fatto segno a colpi di fucile da parte di almeno tre malviventi, sebbene mortalmente ferito, trovava la forza di reagire al proditorio agguato riuscendo a colpirne uno, dileguatosi poi con i complici. Esempio di elette virtù militari e di dedizione al servizio spinto fino al sacrificio della vita.
San Luca, 6 Febbraio 1985.

Redazione

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