Firmato accordo con la CGIL e SPI CGIL per il rafforzamento dei servizi dell’associazione Matrangolo
Da Expressiva Comunicazioni
È stato firmato, nella sede dell’Ente di Terzo Settore Don Vincenzo Matrangolo ad Acquaformosa, il protocollo d’intesa per Attività di rafforzamento e copertura dei servizi e delle funzionalità all’accoglienza SIPROIMI con le sezioni Pollino Sibari Tirreno della Confederazione Generale Italiana del Lavoro, rappresentato dal segretario Giuseppe Guido, e del Sindacato Pensionati Italiani, rappresentato dal segretario Francesco Spingola. «Un momento importante – lo ha definito il presidente Giovanni Manoccio – che ci vede impegnati assieme al sindacato maggiormente rappresentativo quale la CGIL. È sicuramente un prestigio per la nostra associazione che, di fatto, ha rapporti consolidati con il sindacato grazie al numero di dipendenti che abbiamo e alla quantità di ospiti che accogliamo. Chiaramente l’accordo – continua – ci pone di fronte a grosse responsabilità, soprattutto nei confronti delle tutele dei nostri lavoratori. Il fatto rilevante, però, è avere una sigla nazionale per le tutele dei migranti rispetto all’inserimento del mondo del lavoro. Grazie a questo protocollo – conclude – saremo un’antenna nel territorio alla ricerca di criticità su fatti gravi come il caporalato o il lavoro nero.»
Per il segretario comprensoriale del SPI Spingola, si è trattato di un momento importante visto il forte interesse «al destino delle aree interne e allo spopolamento. Questo protocollo – ha detto – oltre a rinforzare i rapporti ma sarà un punto di riferimento per i servizi che riusciremo a offrire all’associazione, chiaramente con prestazioni gratuite.»
Per l’occasione, era presente anche la Segretaria Nazionale del SPI, Carla Mastrantonio, che ha affermato: «I progetti di accoglienza diffusa e di integrazione delle comunità straniere nel nostro Paese, sono un fatto e non una narrazione. In questi giorni mi sto accorgendo che la Calabria è un laboratorio in Italia di accoglienza e questa realtà di Acquaformosa ci parla di una comunità che abbatte i muri, che non solo accoglie ma dà sopravvivenza alla propria comunità, perché il fenomeno dello spopolamento, purtroppo, è un problema di tutto il territorio nazionale.»