Accolto il ricordo di un lavoratore contro il Ministero dell’Istruzione e del Merito
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Dall’Ufficio Stampa CGIL Calabria
Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Catanzaro Paolo Pirruccio, con sentenza nº 137/2024 ha accolto il ricorso di un lavoratore contro il Ministero dell’Istruzione e del Merito. Al lavoratore che si è rivolto alla sezione regionale della Funzione Pubblica della Confederazione Generale Italiana del lavoro, e patrocinato in giudizio dal nostro legale Danilo Colabraro, è stato riconosciuto l’annullamento parziale della graduatoria relativa alle progressioni economiche orizzontali del personale del Ministero.
A seguito di una rettifica della graduatoria, il lavoratore si era ritrovato in una posizione non utile ai fine della progressione essendo stato preso come riferimento il criterio della minore età anagrafica e non quello della maggiore anzianità di servizio.
La sentenza, accogliendo il ricorso, riconosce che a parità di punteggio tra più aspiranti, ai fini dell’attribuzione della posizione in graduatoria si sarebbe dovuto fare riferimento al criterio di priorità della maggiore anzianità di servizio nei ruoli dell’amministrazione, così come stabilito dall’articolo 5, comma 3, lettera b), del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro del 20 ottobre 2022.
Pertanto è stato dichiarato che il ricorrente, pur con il medesimo punteggio attribuito in prima istanza, ha diritto alla progressione, collocandosi, nella graduatoria, in posizione migliore rispetto ai colleghi che a parità di punteggio hanno un’anzianità di servizio inferiore, seppure più giovani anagraficamente. Il giudice ha condannato il ministero resistente a corrispondere al ricorrente le differenze retributive che gli spettano a decorrere dal 1º gennaio 2022.
Come sezione regionale della FP CGIL abbiamo affiancato il lavoratore in questa travagliata vicenda e siamo decisamente soddisfatti che gli sia stato riconosciuto quanto dovuto in termini di progressione economica sia futura sia passata. Continueremo a lottare affinché i loro diritti non vengano calpestati.