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CronacaReggio Calabria

Operazione “Green Day”: scarcerato Luca Benci

A seguito dell’annullamento con rinvio deciso dalla Cassazione, avvenuto qualche giorno fa, in relazione al reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, la Corte di Appello di Reggio Calabria ha disposto la revoca degli arresti domiciliari di Luca Benci, 38 anni, di Gioiosa Ionica.
Benci veniva tratto in arresto, unitamente ad altre persone, nell’ambito dell’operazione denominata Green Day, eseguita dai Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale nel 2021, con l’accusa di far parte con il ruolo di promotore e organizzatore di un’associazione per delinquere dedita al traffico di droga, nonché episodi di coltivazione e detenzione per la successiva vendita di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti del tipo marijuana. Alla base dell’attività investigativa vi erano numerose conversazioni telefoniche e ambientali avvenute all’interno di autovetture, tra lo stesso Benci e altri indagati. A riscontro vi erano stati diversi sequestri, eseguiti dai Carabinieri, di piantagioni di vaste dimensioni di canapa indiana composte da migliaia di piante.
All’esito del giudizio abbreviato Benci veniva condannato a anni 8 di reclusione, con esclusione del capo promotore e organizzatore, rispetto a una condanna richiesta dal Pubblico Ministero di 18 anni, contestualmente gli veniva sostituita la misura carceraria con gli arresti domiciliari. La condanna veniva confermata dalla Corte di Appello di Reggio Calabria. L’Avvocato Leone Fonte, difensore anche di altri imputati, proponeva ricorso per cassazione, sostenendo che la partecipazione associativa dei propri assistiti non poteva evincersi solo dalla realizzazione di più reati di coltivazione e successiva vendita di sostanza stupefacente di tipo marijuana e hashish, in quanto ciò sarebbe potuto avvenire anche nell’ipotesi di concorso di persone nel reato continuato. L’elemento differenziale tra l’associazione e quest’ultimo risiede principalmente nell’elemento organizzativo che nell’associazione si sostanzia nella predisposizione di una struttura organizzativa stabile e permanente che consenta la realizzazione concreta del programma criminoso. La Corte di Cassazione, pur confermando la sentenza per i reati-fine, accoglieva le deduzioni difensive e rinviava per un nuovo giudizio alla Corte di Appello di Reggio Calabria per il reato di associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico. Conseguentemente, Benci veniva liberato e poteva, quindi, lasciare la propria abitazione senza alcun altro vincolo cautelare.

Redazione

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