Si è costituito il comitato regionale “La via maestra”
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Dall’Ufficio Stampa CGIL Calabria
Si è costituito nella sede regionale della Confederazione Generale Italiana del Lavoro, a Catanzaro, il Comitato regionale La Via Maestra al quale hanno aderito Associazione Ricreativa e Culturale Italiana, Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, Collettivo Valarioti, Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, Associazione Controcorrente, Emergency, Legambiente, Libera, Associazione Dossetti.
Lo scopo è quello di riunire attorno alla CGIL le realtà associative espressione del territorio e della lotta per i diritti civili, uno Stato sociale più equo e la difesa della Costituzione.
Il Comitato, coordinato da Luigi De Nardo, ha nel suo primo incontro deciso di aderire alla manifestazione indetta per il 9 marzo a Roma per il cessate il fuoco, impedire il genocidio, garantire assistenza umanitaria alla popolazione di Gaza, liberare gli ostaggi e prigionieri, la fine dell’occupazione, il riconoscimento dello stato di Palestina sulla base delle risoluzioni dell’Organizzazione delle Nazioni Unite e l’organizzazione di una conferenza internazionale per pace e giustizia in Medio Oriente.
Altresì, il Comitato ha deciso di aderire alla Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie del prossimo 21 marzo.
Dando seguito alla manifestazione dello scorso 7 ottobre, il Comitato, che sta ancora raccogliendo adesioni, punta a lavorare sui temi del lavoro dell’ambiente e della giusta transizione con una particolare attenzione alla torsione democratica del Paese, all’Autonomia Differenziata e al progetto di elezione diretta del capo del Governo con la garanzia di una maggioranza parlamentare di sostegno (che implicherebbe un completo depotenziamento del Parlamento, del ruolo del Presidente della Repubblica, del sistema di bilanciamento dei poteri e della funzione di controllo degli organi di garanzia previsti in Costituzione a tutela della democrazia) e al più generale disegno autoritario che la riforma suggellerebbe.