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Furto e profanazione nella Chiesa Matrice di Bovalino Superiore

Edil Merici

Di Davide Codespoti

La comunità di Bovalino Superiore ha assistito attonita e sgomenta a un fatto grave e increscioso, che ha scosso tutti i fedeli: Poco prima della celebrazione della Via Crucis, infatti, è stato scoperto che la Chiesa Matrice del borgo bovalinese, dedicata a Santa Maria ad Nives, è stata profanata e depredata da ignoti, che si sarebbero introdotti nell’edificio sacro da una porta laterale e avrebbero trafugato l’Ostia Magna dal Tabernacolo, oltre a un preziosissimo medaglione, contenente una reliquia della Vergine Maria (un suo capello) e donato alla Chiesa bovalinese dal vescovo Raffaele Antonio Morisciano nel XIX secolo.
Sul posto si sono recate immediatamente le massime autorità religiose e civili locali: il parroco don Rigobert Elangui, il Vicario Foraneo e Direttore dell’Ufficio Liturgico diocesano don Nicola Commisso, e il Priore dell’Arciconfraternita Maria SS Immacolata, Pasquale Blefari, che è anche assessore alla Cultura dell’amministrazione comunale in carica. Dopo una rapida ricognizione, sembra che i malviventi non abbiano rubato altro e che avessero in mente di penetrare anche nel Museo Diocesano, che ha sede nella cripta della Chiesa.
Immediatamente informato dell’accaduto, il vescovo di Locri-Gerace, Monsignor Francesco Oliva, ha espresso sdegno e rammarico per il gesto sacrilego. «Esprimo profondo dolore e sconcerto per un gesto sacrilego che offende l’intera comunità cristiana di Bovalino e dell’intera diocesi» ha commentato il vescovo Oliva, che ha aggiunto: «Profanare le Ostie consacrate e sottrarle dalla custodia eucaristica è uno dei peccati più grandi, una ferita al cuore di tutta la Chiesa e dei suoi fedeli. Prego perché gli autori del gravissimo gesto si ravvedano e avviino un percorso nuovo nella loro vita. Nutro la speranza nel mio cuore di poter incontrare chi si è macchiato di questo grave peccato, di poterli ascoltare e raccoglierne il pentimento e la richiesta di perdono.»
Dello stesso avviso anche il Presidente del Consiglio comunale Filippo Musitano (che è anche membro dell’Arciconfraternita Maria SS Immacolata), che ha dichiarato: «Provo tristezza e profonda preoccupazione. È un gesto grave e lo diventa ancora di più se si pensa a quale potrebbe esserne la matrice, il pensiero movente di un’azione così indegna. Esistono persone che perseguono il male nelle azioni e nelle preghiere e sono vicine a noi, evidentemente. Mi preoccupa e mi rattrista. Il furto del medaglione, poi, è un colpo alla storia di fede del nostro territorio che viene privato di una testimonianza importante della devozione all’Immacolata. Non so quante volte ho tenuto in mano quel reliquiario: le sue caratteristiche, il suo cartiglio, la bellezza che dallo stesso promanava. Mi dispiace che adesso che non c’è più verrà conosciuto di più rispetto ai secoli in cui è stato a Bovalino Superiore. Quanta cattiveria ci vuole a fare un’azione del genere?»
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri, che hanno prontamente iniziato le indagini per risalire ai colpevoli dell’atto indegno e vile che ha offeso tutta una comunità, colpendola al cuore delle sue convinzioni e della sua identità. Si spera che vengano presto presi e perseguiti, e che gli oggetti trafugati siano restituiti alla Chiesa.

Redazione

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