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Attualità

La rivoluzione delle tecnologie e l’impatto sull’umanità

Quel che Nessuno vi ha detto

Edil Merici

Bentornati alla rubrica Quel che Nessuno vi ha detto, con la quale ogni settimana ci immergiamo nelle profondità dell’attualità e della società per scoprire ciò che potrebbe sfuggire alla superficie. Stavolta, però, c’è una piccola variazione di programma: il direttore Jacopo Giuca ha deciso infatti di rubarmi il lavoro e di parlarvi dell’importanza della Giornata del fiocchetto lilla dedicata ai disturbi alimentari nel suo ultimo editoriale, cosa che mi costringe allora a mettermi nei suoi panni per produrre io un articolo di opinione sulla base di una notizia altrettanto interessante e stimolante.
Questa settimana, un annuncio ha scosso le fondamenta dell’industria cinematografica e delle tecnologie digitali: un gruppo di ricercatori di Adobe, azienda californiana nota per i suoi prodotti di video e grafica digitale ma, soprattutto, per aver creato il formato .pdf, ha realizzato un software rivoluzionario che, sfruttando l’Intelligenza Artificiale, è in grado di tradurre un filmato in tempo reale in qualsiasi lingua, rendendo di fatto inutile il doppiaggio. In pratica, una volta premuto il tasto di riproduzione, il programma è in grado di campionare la voce si chi sta parlando e di modularla sulla base della lingua di uscita desiderata mantenendo timbro e tono vocale.
Ma cosa significa tutto ciò per il nostro futuro, cari lettori? Beh, non c’è dubbio che l’avvento di tecnologie così avanzate stia cambiando il nostro modo di lavorare e di vivere la quotidianità in modi che nemmeno avremmo potuto immaginare qualche anno fa.
Prendiamo ad esempio il mondo del lavoro. Con l’intelligenza artificiale che si diffonde sempre di più nella gestione dei trasporti e nell’approvvigionamento delle materie prime, molte professioni potrebbero essere sostituite da algoritmi e macchine intelligenti. E se da un lato questo potrebbe portare a una maggiore efficienza e a una riduzione dei costi, dall’altro potrebbe comportare la perdita di numerosi posti di lavoro e la necessità di riqualificazione professionale per molti.
Ma non è tutto negativo. L’avanzamento delle tecnologie ci offre anche molte opportunità: pensate, ad esempio, alla drastica riduzione degli incidenti sul lavoro o nell’ambito del trasporto, alla maggiore efficienza che ci potrebbe permettere di ridurre lo spreco della materie prime o di di accorciare ulteriormente le distanze da un punto A a un punto B del globo o, per tornare al nostro software di traduzione simultanea, alla possibilità di accedere a contenuti multimediali in qualsiasi lingua senza dover attendere il doppiaggio o la sottotitolatura, abbattendo di fatto le barriere linguistiche che ancora oggi costituiscono uno scoglio importante per una grossa fetta della popolazione. Nel caso di specie lo sviluppo e il rilascio del software studiato da Adobe non solo renderebbe il mondo del cinema più accessibile e inclusivo, ma potrebbe anche favorire lo scambio culturale e linguistico a livello globale, permettendo a noi di ascoltare per la prima volta la vera voce dei nostri attori preferiti e, in quei Paesi in cui non esiste cultura del doppiaggio, di godere per la prima volta di un film nella propria lingua madre senza il fastidio dei sottotitoli o della narrazione fuori campo ancora utilizzata nei Paesi dell’est.
Tuttavia, è essenziale comprendere appieno i rischi e le sfide che un cambiamento così radicale comporta. Dobbiamo essere pronti ad affrontare le conseguenze sociali ed economiche di questa rivoluzione tecnologica, assicurandoci che i suoi benefici siano equamente distribuiti tra tutti i membri della società. In virtù della potenziale perdita di posti di lavoro in determinati settori, è necessario anche considerare con attenzione l’impatto sull’occupazione e su un mercato del lavoro già oggi fortemente asfittico, impegnandosi a compensare con la creazione di nuove opportunità in campi oggi sottovalutati.
Inoltre, dobbiamo garantire che l’intelligenza artificiale e la tecnologia siano utilizzate in modo etico e responsabile, evitando abusi come la discriminazione algoritmica o l’invasione della privacy. È fondamentale stabilire normative adeguate e meccanismi di controllo per proteggere i diritti fondamentali e garantire una convivenza armoniosa tra l’uomo e la macchina.
Cari lettori, mentre ci prepariamo a un futuro sempre più digitalizzato e automatizzato, dobbiamo anche ricordare l’importanza di mantenere la nostra umanità in un mondo sempre più dominato dalla tecnologia. Dobbiamo coltivare le nostre capacità creative, empatiche e relazionali, che restano irrinunciabili nel contesto di un progresso tecnologico accelerato. Solo così potremo cogliere appieno i benefici della rivoluzione digitale senza perdere di vista ciò che ci rende veramente umani e, giusto per lanciarvi un nuovo indizio sulla mia identità, lasciate che a dirvelo sia un soggetto coinvolto in prima persona sul tema…

Oὐδείς

Oὐδείς (pronuncia üdéis) è il sostantivo con il quale Ulisse si presenta a Polifemo nell’Odissea di Omero, e significa “nessuno”. Grazie a questo semplice stratagemma, quando il re di Itaca acceca Polifemo per fuggire dalla sua grotta, il ciclope chiama in soccorso i suoi fratelli urlando che «Nessuno lo ha accecato!», non rendendosi tuttavia conto di aver appena agevolato la fuga dei suoi aggressori. Tornata alla ribalta grazie a uno splendido graphic novel di Carmine di Giandomenico, la denominazione Oὐδείς è stata “rubata” dal più misterioso dei nostri collaboratori, che si impegnerà a esporre a voi lettori punti di vista inediti o approfondimenti che nessuno, per l’appunto, ha fino a oggi avuto il coraggio di affrontare.

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