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PD Calabria: il Reparto Prevenzione Crimine, l’autonomia differenziata e le aggressioni ai medici

Edil Merici

Proseguono le attività del Partito Democratico Regionale, che ha commentato la situazione del Reparto Prevenzione Crimine di Vibo Valentia, prospettato la condizione della sanità al varo dell’autonomia differenziata e commentato l’ennesima aggressione al personale medico.

Reparto Prevenzione Crimine di Vibo Valentia: un incontro con i sindacati a difesa del presidio

Le preoccupazioni manifestate dai Sindacati di Polizia di Vibo in merito al rischio di chiusura del Reparto Prevenzione Crimine, rappresentano un serio allarme e impongono a chi possiede ruoli di responsabilità politica, istituzionale e di governo ai vari livelli di assumere un impegno attivo a difesa di tale fondamentale presidio di legalità.
Tra l’altro il segnale della mancata nomina di un Dirigente in sostituzione all’avvenuto trasferimento del precedente, non fa che alimentare le preoccupazioni e pertanto sarebbe auspicabile da parte del Dipartimento della Polizia di Stato una sollecita sostituzione per fugare ogni minimo dubbio sull’eventuale rischio di smantellamento.
Come rappresentanti istituzionali ci attiveremo in tutte le sedi competenti, convinti come siamo che in Calabria e soprattutto nel territorio vibonese, i presidi di legalità vadano semmai rafforzati ed estesi, con un’organizzazione più diffusa per fronteggiare la pervasiva criminalità organizzata, consolidando l’encomiabile lavoro che la Magistratura, le Forze dell’Ordine e la Prefettura stanno portando avanti.
Come gruppo regionale del PD promuoveremo un incontro con i sindacati di polizia del territorio vibonese, raccogliendo l’appello lanciato nei giorni scorsi a difesa di tale avamposto dello Stato. Ci attiveremo inoltre a chiedere al Prefetto di Vibo, Paolo Giovanni Grieco, che ringraziamo pubblicamente per l’encomiabile lavoro che sta dispiegando a difesa della trasparenza e legalità, un apposito incontro al fine di esporre le nostre preoccupazioni.

Autonomia differenziata e sanità: “Sarebbe il collasso per il nostro sistema”

“Il rapporto di Gimbe sugli effetti di ricaduta dell’autonomia differenziata in sanità consegna una autorevole quanto scontata sentenza che ovviamente abbiamo individuato da tempo: rappresenterà il collasso definitivo, letale della sanità di Calabria. Lo sapevamo, lo sappiamo, ma continuiamo a sperare che anche Roberto Occhiuto, sia pure tardivamente, se ne sia accorto…”
Così, in una nota, il gruppo del PD in Consiglio regionale. “Il virtuosismo egoistico dell’impianto di Roberto Calderoli – proseguono i consiglieri dem – tra le corsie dei nostri ospedali e nelle case dei pazienti calabresi si rivela per quello che è realmente: un progetto contro le Regioni più povere. Con il progressivo decrescere delle rimesse dello Stato centrale in virtù di un mai precisato gettito fiscale autoprodotto dalle Regioni, a rimetterci subito sarà proprio la sanità. Forse l’unico ambito, assieme all’ambiente e all’istruzione, che non dovrebbe essere mai decentralizzato. L’assegno posdatato con il quale si vogliono finanziare i Livelli Essenziali di Prestazione, una sorta di pagherò di Calderoli a futura memoria, si tradurrà da subito in un drastico calo di investimenti di fondi pubblici per la sanità. Processo già iniziato dal governo centrale e dai governi regionali di centrodestra e che, se dovesse essere approvato il Disegno di Legge sull’autonomia differenziata, diventerebbe irreversibile. Il gettito fiscale regionale non riuscirà mai a finanziare la Calabria che per sanità passiva paga 300.000.000 all’anno a beneficio di altre regioni, senza nulla ricevere in cambio in termini di sanità attiva. In questo scenario, a dominare sempre di più, sarà l’investimento privato che già la fa da padrone senza che la riforma di Calderoli abbia visto la luce. Dovremmo applicare il modello sanitario esistente in Lombardia senza però essere lontanamente la Lombardia e nemmeno la più brutta delle sue copie. E, in ogni caso, il nostro modello ideale di sanità resta quello emiliano, che prevede il massimo dell’erogazione di servizi pubblici e di qualità rivolti a tutti.”
“Ci auguriamo che il commissario Occhiuto – conclude la nota del gruppo dem – sia almeno in parte sincero quando minaccia le dimissioni in caso di riduzione delle risorse che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede per la sanità. Non ci dispiacerebbe un presidente e commissario, almeno per una volta, al fianco dei calabresi e non di altri. Avrebbe dovuto minacciarle anche prima, magari quando in Conferenza delle Regioni, invece, ha dato il via libera all’autonomia differenziata. Ma, come si dice, meglio tardi che mai…”

Ennesima aggressione al personale sanitario: occorre reagire con immediatezza

I commenti sulle ennesime aggressioni degli operatori sanitari che si stanno verificando nel territorio vibonese destano profonda preoccupazione e grande amarezza.
Purtroppo lo stato di paura permanente, le preoccupazioni e le disfunzioni organizzative persistenti si scaricano su operatori e cittadini. Tale situazione denota chiaramente come il governo dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Vibo e del presidio ospedaliero non rientri tra le priorità di coloro che possiedono ruoli di responsabilità e di governo. Infatti, dopo le numerose aggressioni subite, non è ancora chiaro quali siano stati i provvedimenti assunti da chi è tenuto a garantire l’incolumità e la sicurezza degli operatori nei luoghi di lavoro.
È del tutto evidente, dunque, come la tenuta del sistema sanitario pubblico sia irrimediabilmente compromessa nell’indifferenza generale. Nessuna proclamazione dello stato di agitazione da parte dei lavoratori forse sfiduciati e rassegnati; nessun provvedimento concreto della gestione dell’ASP a guida parziale; nessuna conferenza dei sindaci convocata per affrontare tali criticità; nessun tentativo del governo regionale e del Commissario, teso a porvi rimedio.
Sono convinto che non sia affatto tollerabile questa drammatica situazione, poiché compromette l’esigibilità del diritto alla salute e l’incolumità fisica del personale sanitario.
Presenterò un’istanza al Ministero della salute, al Commissario alla sanità della Calabria e, per conoscenza, al Prefetto al fine di denunciare energicamente la drammatica situazione persistente e sollecitare azioni immediate. Chiederemo inoltre di incontrare nei prossimi giorni le Organizzazioni Sindacali e valuteremo le iniziative da mettere in campo con immediatezza come gruppo del PD del consiglio regionale. Continuerò naturalmente a denunciare in tutte le sedi competenti questo sfascio, così come ho fatto negli ultimi anni.

Redazione

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