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Costume e Società

Il giornalista Luigi Stanizzi ricorda il “Professore” Saverio Grande

In occasione dell’intitolazione della Biblioteca Comunale di Cropani a Saverio Grande, il giornalista Luigi Stanizzi ha ricordato la figura del Professore, ripercorrendone la vita e sottolineando l’apporto che ha dato alla società cropanese. Nato a Gasperina nel 1927, Grande trascorre la sua vita a Cropani, dove diventa insegnante nelle scuole elementari e figura di spicco nella comunità. Conosciuto come il Professore, rivoluziona la didattica tradizionale con approcci innovativi e si distingue per la sua generosità e disponibilità verso tutti. Militante della Democrazia Cristiana, si impegna politicamente a favore dei più deboli e della popolazione, dedicandosi anche al giornalismo con un attenzione alla difesa dei diritti dei cittadini, la sanità e la valorizzazione del territorio calabrese. Attivo anche nella promozione turistica, viene ricordato con affetto e gli vengono dedicati riconoscimenti come l’intitolazione di edifici scolastici e biblioteche nel suo onore. La sua personalità affascinante e il suo impegno altruista lasciano un’impronta duratura nella memoria di coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo.
Il Professore Grande segna un’epoca nella scuola, influenzando profondamente la vita dei suoi allievi. Molti di loro diventano professionisti o artisti di successo, nonostante l’emigrazione che ha colpito la Calabria. Anche gli ex scolari rimasti a Cropani lo considerano un punto di riferimento nella loro vita adulta. Se viene a conoscenza che i suoi ex allievi stanno prendendo strade sbagliate, interviene personalmente per dissuaderli, aiutarli e guidarli sulla retta via, anche fornendo supporto economico e consigliando i genitori. La sua grandezza risiede nella sua costante presenza come guida sicura e punto di riferimento per tutta la vita dei suoi ex allievi.
Negli Anni ‘50, la didattica innovativa del Professore Grande apre la scuola al mondo esterno, coinvolgendo attivamente gli alunni nella società. I bambini, con la loro uniforme da scuola e paletta, diventano vigili urbani, regolando il traffico e garantendo la sicurezza dei pedoni sulle strisce bianche. Armati di attrezzi da giardinaggio lavorano nell’orticello della classe, imparando dalla teoria alla pratica e osservando i miracoli della natura. L’edificio scolastico, di grande pregio e tenuto con cura, è circondato da violette turchesi e gialle, con rondini che volano sopra i vetri decorati e mandorli in fiore, creando un ambiente accogliente e stimolante per gli studenti.
Il Professore Grande introduce lezioni di cittadinanza ed educazione civica, una novità assoluta nella scuola dell’epoca. Si impegna instancabilmente nell’insegnamento della lingua italiana in un contesto in cui il dialetto cropanese è predominante. Per incentivare gli studenti a parlare italiano, escogita un metodo creativo ed efficace: al termine delle lezioni, assegna a uno studente un anello di metallo chiamato oggetto, che può cedere solo a un compagno sorpreso a parlare in dialetto fuori dalla scuola. Questo crea agguati tra compagni per evitare di essere puniti con dieci righe alle mani se sorpresi con l’anello il giorno successivo. Questo metodo disciplinare, sebbene severo, è accettato sia dagli studenti sia dai genitori, poiché riconoscono la sua efficacia nell’insegnare la lingua italiana.
Grande è stato un educatore illuminato, un giornalista integro, un politico altruista e un uomo geniale che ha lasciato un segno indelebile nella comunità di Cropani. I cittadini di Cropani, riconoscenti, non lo dimenticheranno mai. Grande è deceduto a Roma il 12 marzo 1998, all’età di 71 anni, a causa di gravi problemi cardiaci, e riposa ora nel cimitero di Cropani.

Oὐδείς

Oὐδείς (pronuncia üdéis) è il sostantivo con il quale Ulisse si presenta a Polifemo nell’Odissea di Omero, e significa “nessuno”. Grazie a questo semplice stratagemma, quando il re di Itaca acceca Polifemo per fuggire dalla sua grotta, il ciclope chiama in soccorso i suoi fratelli urlando che «Nessuno lo ha accecato!», non rendendosi tuttavia conto di aver appena agevolato la fuga dei suoi aggressori. Tornata alla ribalta grazie a uno splendido graphic novel di Carmine di Giandomenico, la denominazione Oὐδείς è stata “rubata” dal più misterioso dei nostri collaboratori, che si impegnerà a esporre a voi lettori punti di vista inediti o approfondimenti che nessuno, per l’appunto, ha fino a oggi avuto il coraggio di affrontare.

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