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Accertamenti tributari: il bilancio di Pietro Sgarlato e le contestazioni di Siderno 2030

Di Pietro Sgarlato – Assessore al Bilancio del Comune di Siderno

I fatti sono ostinati. Esattamente un anno fa, il movimento Siderno 2030 contestava, mediante una fitta produzione di comunicati stampa, l’invio ai cittadini non in regola col pagamento di alcuni tributi, degli avvisi di accertamento da parte degli uffici comunali, asserendo presunte motivazioni (difetto di protocollazione, mancata attestazione di conformità e difetto di motivazione) che hanno indotto molti contribuenti a depositare ricorso alla Corte di Giustizia Tributaria.
Subito dopo i rilievi mossi dal movimento che esprime uno dei due gruppi della minoranza consiliare, avevo spiegato con dovizia di particolari e riferimenti normativi e giurisprudenziali, come le eccezioni mosse da Siderno 2030 sulla presunta nullità degli avvisi di accertamento fossero infondate, respingendo altresì le accuse di “superficialità, arroganza e spregiudicatezza” rivolte dal movimento all’ufficio tributi dell’Ente e alla società concessionaria.
La pervicacia con cui Siderno 2030 ha inteso portare avanti la propria tesi, supportata dal circolo cittadino di Fratelli d’Italia, che nei giorni della polemica metteva a disposizione i propri professionisti per consulenze gratuite sulla questione (comprendenti l’eventuale redazione di atti in via di autotutela o di ricorsi amministrativi) non ha prodotto, però, i risultati attesi. Anzi…
È di questi giorni la notizia delle prime sentenze emesse dalla Corte di Giustizia Tributaria di primo grado di Reggio Calabria, in cui sono stati rigettati i ricorsi depositati per l’impugnazione degli avvisi di accertamento dell’Imposta Municipale propria del 2017. Nei motivi della decisione si legge chiaramente che tutte le eccezioni proposte dai ricorrenti sono prive di pregio, perché “anche un protocollo interno dimostra la formalizzazione dell’atto”, viene confermata “la legittimità della sottoscrizione degli avvisi di accertamento mediante l’apposizione della firma a stampa del funzionario responsabile del tributo” e “non si rinviene alcun difetto di motivazione dell’atto”. Ragioni, queste, che hanno determinato il rigetto dei ricorsi e la condanna, in molti casi, al pagamento delle spese di giudizio.
È evidente, dunque, l’inutile dispendio di tempo e denaro per chi ha seguito i suggerimenti di Siderno 2030 senza confrontarsi con l’ufficio tributi e con l’amministrazione comunale, che è sempre dalla parte del cittadino e disponibile all’ascolto.
Giova ricordare ancora una volta a tutti che è possibile rateizzare gli avvisi ricevuti senza ulteriore aggravio di spese.

Redazione

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