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Attualità

Giornata Mondiale della Lotta Contadina: riflessioni e impegno per il futuro

Quel che Nessuno vi ha detto

È con grande piacere che riapriamo le porte della nostra rubrica settimanale, pronti a immergerci ancora una volta nelle profondità dell’attualità e della società per scoprire ciò che potrebbe sfuggire alla superficie. E oggi, vogliamo dedicare spazio a una giornata che merita particolare attenzione: la giornata mondiale della lotta contadina, celebrata ieri, il 17 aprile.
La Giornata mondiale della Lotta contadina è un’importante occasione per riflettere sull’importanza cruciale dei contadini nel tessuto sociale ed economico globale. È un momento per riconoscere il loro duro lavoro, la loro resilienza e la loro lotta quotidiana per garantire la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale.
I contadini non solo producono il cibo che finisce sulle nostre tavole, ma sono anche i custodi della terra, delle tradizioni agricole e della biodiversità. Sono spesso i più colpiti dalle sfide ambientali, economiche e sociali, eppure continuano a lavorare con passione e dedizione per nutrire il mondo.
Questa giornata ci invita anche a considerare le disuguaglianze e le ingiustizie che affliggono i contadini in molte parti del mondo. Molti di loro lot­tano per accedere alla terra, alle risorse e ai mercati equi. Subiscono spesso sfruttamento, marginalizzazione e discriminazione. È nostro dovere combattere queste ingiustizie e lavorare per garantire loro dignità, giustizia e diritti umani fondamentali.
In un’epoca in cui l’agricoltura è sempre più influenzata da fattori come i cambiamenti climatici, la globalizzazione e la tecnologia, è fondamentale sostenere i contadini nel loro adattamento e nella loro transizione verso pratiche agricole più sostenibili ed ecologiche e la Giornata mondiale della Lotta contadina ci ricorda che il futuro della nostra alimentazione e del nostro pianeta dipende dalla loro lotta e dalla nostra solidarietà. Dobbiamo pertanto impegnarci a riconoscere il valore dei contadini, a proteggere i loro diritti e a promuovere un sistema alimentare giusto, sostenibile e equo per tutti.
La figura del contadino, nel corso dei secoli, ha infatti rappresentato il pilastro fondamentale della nostra società e anche se in un’epoca in cui l’attenzione è spesso rivolta alla tecnologia e all’innovazione potremmo essere tentati di sottovalutare l’importanza dei contadini, essi rimangono una forza trainante per la sostenibilità della nostra realtà sociale contemporanea. La produzione alimentare sostenibile, la conservazione delle risorse naturali e la promozione della biodiversità, lo ribadisco, dipendono in gran parte dall’operato dei contadini e senza di loro saremmo privi di una delle basi fondamentali della nostra esistenza: il cibo.
Le sfide che i contadini dovranno affrontare nel prossimo futuro sono molteplici e complesse e se la lotta contro i cambiamenti climatici rappresenta una delle sfide più pressanti, anche le sfide socio-economiche influenzano il loro lavoro quotidiano. In molte parti del mondo, i contadini lottano per difendere i propri diritti, subendo spesso sfruttamento, marginalizzazione e discriminazione e anche in territori che garantiscono maggiori tutele ai diritti dei lavoratori, come l’Europa, la categoria sente spesso la necessità di protestare, come recenti fatti dimostrano. La comune frustrazione di un settore agricolo da tempo in crisi, che chiede di calmierare il prezzo del gasolio per fare fronte più efficacemente alla crisi energetica, la polemica relativa alla destinazione del 4% dei terreni agricoli al riposo al fine di favorire la rigenerazione naturale dei nutrienti o della destinazione del 25% dei terreni coltivati all’agricoltura biologica o la concorrenza dei prodotti agricoli non comunitari sono stati a lungo oggetto di trattative con l’Europa che hanno avuto e continuano ancora oggi ad avere pesanti ripercussioni sull’andamento dei mercati e, conseguentemente sui prezzi.
Tuttavia, al netto di queste sfide, i contadini dimostrano una straordinaria resilienza e determinazione nel preservare il loro modo di vita e contribuire alla nostra società. È nostro dovere riconoscere il valore del loro lavoro e sostenere le politiche e le iniziative volte a garantire loro un trattamento equo e dignitoso, ragion per cui dovremmo cercare di celebrare non solo in occasione del 17 aprile la giornata mondiale della lotta contadina, magari prendendoci un momento per riflettere sull’importanza dei contadini nelle nostre vite e impegnandoci a sostenerli nel loro prezioso lavoro. Dobbiamo ricordare, del resto, che il futuro della nostra società dipende in larga misura dalla loro resilienza e dalla loro capacità di adattamento alle sfide che ci attendono e non dare mai per scontato che le difficoltà cui devono fare fronte possano in qualche modo non riguardarci mai.

Foto: pxhere.com

Oὐδείς

Oὐδείς (pronuncia üdéis) è il sostantivo con il quale Ulisse si presenta a Polifemo nell’Odissea di Omero, e significa “nessuno”. Grazie a questo semplice stratagemma, quando il re di Itaca acceca Polifemo per fuggire dalla sua grotta, il ciclope chiama in soccorso i suoi fratelli urlando che «Nessuno lo ha accecato!», non rendendosi tuttavia conto di aver appena agevolato la fuga dei suoi aggressori. Tornata alla ribalta grazie a uno splendido graphic novel di Carmine di Giandomenico, la denominazione Oὐδείς è stata “rubata” dal più misterioso dei nostri collaboratori, che si impegnerà a esporre a voi lettori punti di vista inediti o approfondimenti che nessuno, per l’appunto, ha fino a oggi avuto il coraggio di affrontare.

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