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Maurizio Ianieri: «Il bando borghi permetterà ai turisti di vivere la Stilo del ‘600»

Il progetto con il quale Stilo ha conquistato il 16º posto nella graduatoria del Bando per la valorizzazione dei borghi mira a riqualificare e valorizzare il paese realizzando al contempo un’originale ricostruzione della vita di Tommaso Campanella.
La triade commissariale che attualmente rappresenta Stilo si ritiene fortemente appagata per l’approvazione da parte della Regione Calabria del progetto.
«È un obiettivo raggiunto per la popolazione stilese, che finalmente vedrà sorgere il Campanella Museum & Experience, in seguito ai lavori di recupero e completamento della maestosa Abbazia San Giovanni Therestis», asserisce il Viceprefetto Maurizio Ianieri, componente della Commissione Straordinaria che opera presso il comune di Stilo.
«Il museo – continua Ianieri, – si propone di raccontare dettagliatamente quella che fu la complessa vita di Tommaso Campanella: dal suo peregrinare tra conventi, carceri civili e del Sant’Uffizio, alle torture subite, ai processi, agli incontri amorosi furtivi, ai rapporti con Galileo Galilei, alla finta follia per sfuggire al rogo.
«Esso sarà suddiviso in tanti ambienti, quanti sono quelli dislocati all’interno dell’area dell’artistico Chiostro del Palazzo, ognuno dei quali sarà concepito come autoconclusivo: racconterà, cioè, un aspetto preciso della vita di Campanella. Una vera e propria visita guidata, secondo quanto stabilito dai supporti audiovisivi forniti a ogni visitatore per la durata di 45 minuti circa, una passeggiata d’altri tempi nelle strade del ‘600 calabrese. L’allestimento sarà multimediale e strutturato secondo tecnologie avanzate e strumenti innovativi volti a favorire la fruizione del patrimonio culturale tangibile e intangibile.
«Un museo di nuova concezione che dia al visitatore la possibilità di fare esperienza diretta del periodo in cui visse il filosofo, in maniera assolutamente coinvolgente e accattivante.»

Foto: visitstilo.it

Caterina Sorgiovanni

Nata a Locri nel non molto lontano 1993, è iscritta al Corso di Laurea in Scienze delle Pubbliche e Private Amministrazioni, ma conserva in un cassetto di cui non ha ancora trovato la chiave un debole per la facoltà di Lettere Classiche. Non si tira indietro dinanzi al confronto verbale ma preferisce scrivere, arte che, leggenda vuole, ha praticato dal primo giorno di vita. Scriveva infatti sulla schiena della madre quando la cullava, lo ha fatto per mettere a tacere i cattivi pensieri, lo fa oggi per Métis. L’armonia e la flessibilità che condivide con le parole le hanno rese le sue più care amiche… a differenza di quanto avvenuto con quegli antipatici dei numeri che si ostinano a racchiudere tutto in schemi.

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