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Samo: un albergo diffuso per far conoscere e ripopolare Precacore

Samo si è classificato al 70º posto nella graduatoria dei comuni calabresi ammessi al finanziamento previsto dall’avviso pubblico della Regione Calabria destinato alla valorizzazione dei borghi con un punteggio di 40,08 e ottenendo un importo di 1.500.000 Euro.
Il finanziamento è stato ottenuto grazie a un progetto di riqualificazione e restauro di Precacore.
Per non farsi trovare impreparata allo sfruttamento dei fondi, l’Amministrazione guidata dal sindaco Paolo Pulitanò ha già messo in cantiere alcuni interventi preparatori al progetto (che ci vengono spiegati nell’articolo che potete leggere cliccando qui), che prevede innanzitutto di finanziare la realizzazione di una nuova via d’accesso all’antico borgo. Si tratta di una prosecuzione della via Roma che colleghi l’antico santuario di San Giovanni Battista alla Fonte della Rocca, che sia realizzata, ovviamente, come da indicazioni della Soprintendenza per i Beni culturali, con i tipici sampietrini che venivano utilizzati anticamente per i fondi stradali.
Ma il cuore pulsante del progetto è, in realtà, la riqualificazione delle abitazioni di privati cittadini, cedute per la maggior parte a titolo gratuito al Comune, per la realizzazione di un albergo diffuso nel quale possano dimorare i turisti, soprattutto durante la bella stagione. Per implementare il servizio dei visitatori, inoltre, il Comune si impegna a stimolare l’apertura di locali di ristorazione e a trasformare la casa baronale che si trova in paese in una foresteria.
Nella realizzazione di questo articolato progetto, l’Amministrazione è affiancata da Concetta Fallanca e da Natalinà Carrà (originaria proprio di Samo) del Dipartimento di Patrimonio, Architettura e Urbanistica dell’Università Mediterranea, e vanta partenariati con l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, l’Università per Stranieri Dante Alighieri, il Touring Club Italiano e la Pro Loco Pitagora. Questo ha garantito di inserire nella progettazione un ricco programma di workshop che vede il coinvolgimenti dei giovani con seminari, percorsi sperimentali, tavole rotonde e cantieri scuola che, organizzati dall’Accademia di Belle Arti, garantiranno non solo di ripopolare e riqualificare il paese, ma anche di farne conoscere la storia e le tradizioni.

Foto: ilreggino.it

Jacopo Giuca

Nato a Novara in una buia e tempestosa notte del giugno del 1989, ha trascorso la sua infanzia in Piemonte sentendo di dover fare ritorno al meridione dei suoi avi. Laureatosi in filosofia e comunicazione, ha trovato l’occasione di lasciarsi il nord alle spalle quando ha conosciuto la sua compagna, di Locri, alla volta del quale sono partiti in una altra notte buia e tempestosa, questa volta di novembre, nel 2014. Qui ha declinato la sua preparazione nella carriera giornalistica ed è sempre qui che sogna di trascorrere la vecchiaia scrivendo libri al cospetto del mare.

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