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Ecco come il Bando regionale per la valorizzazione dei borghi cambierà il volto della Locride

Nell’ultima fase della sua presidenza, l’ex governatore della Regione Calabria Mario Oliverio ha concentrato molte energie nel recupero dell’entroterra del nostro territorio, un «immenso patrimonio – ha affermato – che non è conosciuto neanche dai calabresi». È in questa direzione che, nella primavera del 2018, l’allora presidente tenne una conferenza stampa durante la quale presentava una dotazione finanziaria di ben 100 milioni da destinare a operazioni pubbliche (e 14 milioni destinati invece ai privati) che avrebbero agevolato la valorizzazione dei borghi della Calabria. L’occasione di dare nuova vita a centri magari già abbandonati o comunque in via di spopolamento si è rivelata ghiotta per centinaia di sindaci del territorio, quasi increduli dinanzi a un finanziamento così importante dopo che l’Ente Regionale era rimasto sordo alle richieste di supporto da parte dell’entroterra per quasi un decennio.
Lo scopo del finanziamento, ha affermato Oliverio durante l’incontro di quasi tre anni fa, è «valorizzare a livello internazionale i piccoli centri, custodi della storia, delle tradizioni e delle identità dei luoghi e ricchi di testimonianze del passato. L’idea è quella di fare dei borghi un grande attrattore per il turismo diffuso, di farli diventare luoghi di nuove forme di ospitalità intercettando nicchie diversificate di turisti, lontani dagli schemi del turismo di massa e più appassionati al turismo lento». Con il senno di poi quel tipo di dotazione finanziaria è arrivata proprio al momento giusto, ovvero in un periodo storico di ridestato interesse per la nostra Regione, che nell’estate del 2019 ha fatto registrare numeri che andavano a migliorare ulteriormente i già ottimi livelli di presenze turistiche del 2017 e 2018.
Nel periodo intercorso tra la presentazione del progetto e oggi, lo sappiamo bene, molte cose sono cambiate: innanzitutto in campo sociale ed economico, due settori che, fortemente provati dalla pandemia da Covid-19, hanno determinato un fisiologico crollo dei numeri fatti registrare dal turismo; ma anche dal punto di vista amministrativo, dove, invece, nell’arco di pochi mesi, la Regione ha assistito prima al passaggio di testimone tra il governo di centrosinistra a trazione Oliverio e quello di centrodestra gestito da Jole Santelli, quindi alla prematura scomparsa di quest’ultima, che ha lasciato in eredità al vicepresidente Nino Spirlì la gestione ordinaria della Regione fino all’avvento di una nuova e tanto agognata tornata elettorale.
Santelli, comunque, ha riconosciuto la bontà del finanziamento e ne ha sostenuto fino all’ultimo gli scopi, assicurandosi che l’iter di presentazione e vaglio delle centinaia di domande dei comuni proseguisse a spron battuto, un percorso culminato, lo scorso 23 dicembre, con la presentazione della graduatoria definitiva delle domande e i nomi dei borghi che potranno beneficiare del milione e mezzo destinato a ogni centro, l’incentivo perfetto per ripartire, magari già in vista dell’estate 2021.
In virtù della dotazione finanziaria, i beneficiari del finanziamento sono 74, tra i quali ne figurano ben 12 della Locride. In rigoroso ordine di graduatoria, i centri del nostro comprensorio che otterranno i fondi sono infatti Roccella Jonica, Gerace, Gioiosa Ionica, Stilo, Monasterace, Caulonia, Bruzzano Zeffirio, Bovalino, Benestare, Bivongi e Samo, cui si aggiunge il singolare caso di Portigliola che, ultimo dei paesi ammessi, ha ottenuto lo stesso punteggio di un borgo del vibonese e attende pertanto che la Regione comunichi a quale dei due centri e con che criterio destinerà i fondi.
In ogni caso, per capire meglio come il Bando per la valorizzazione dei borghi possa cambiare il volto della nostra Locride e, soprattutto, quali siano gli elementi che hanno consentito a questi borghi di essere ammessi a finanziamento, abbiamo illustrato i punti salienti dei progetti in articoli dedicati (raggiungibili cliccando sui nomi dei paesi) e, fatta eccezione per il caso di Gioiosa Ionica, dove il Comune ha ritenuto prematuro rilasciare dichiarazioni in merito, sentito gli amministratori che hanno avuto un ruolo centrale nella realizzazione del progetto.

Foto: calabriainvacanza.it

Jacopo Giuca

Nato a Novara in una buia e tempestosa notte del giugno del 1989, ha trascorso la sua infanzia in Piemonte sentendo di dover fare ritorno al meridione dei suoi avi. Laureatosi in filosofia e comunicazione, ha trovato l’occasione di lasciarsi il nord alle spalle quando ha conosciuto la sua compagna, di Locri, alla volta del quale sono partiti in una altra notte buia e tempestosa, questa volta di novembre, nel 2014. Qui ha declinato la sua preparazione nella carriera giornalistica ed è sempre qui che sogna di trascorrere la vecchiaia scrivendo libri al cospetto del mare.

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