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Attualità

Il “non voto” al giudice Fulvio Accurso è lo specchio di un sistema malato

Libero, anticonvenzionale, apprezzato dai Pubblici Ministeri e dagli Avvocati, benvoluto dai Funzionari di Cancelleria, non si è mai tirato indietro dinnanzi alle difficoltà di una infrastruttura inadeguata come il Palazzo di Giustizia di Locri, che ha contribuito di tasca propria a rendere più confortevole acquistando i materiali per ridipingere le pareti e rifare il look di molti angoli dell’edificio che ospita l’intero settore della Giustizia Penale.
Eppure tutto questo non è bastato, a Fulvio Accurso, per ottenere una sola delle preferenze espresse dai magistrati del Consiglio Superiore della Magistratura che hanno votato per eleggere il nuovo Presidente del Tribunale di Locri.
Nessuno ha votato per il giudice Accurso. Nessuno dei votanti ha riconosciuto nel magistrato di Reggio Calabria un collega che fosse in grado di guidare il Tribunale, nonostante attualmente sia Presidente Facente Funzione dello stesso Tribunale e Presidente della Sezione Penale.
Fulvio Accurso ha la scorta da molti anni. È nel mirino delle cosche di ‘ndrangheta della Provincia di Reggio Calabria. È stato Pubblico Ministero. È magistrato giudicante. Una personalità molto energica, che non le manda a dire ma affronta le criticità con vigore, gestisce le udienze con intensità e sottopone i testimoni a domande dirette e precise. Non si lascia intimorire da alcuna delle parti del processo e, molte volte, ha deciso maxiprocessi con il coraggio di emettere sentenze forti, condannando anche pesantemente gli imputati, ma ha altresì assolto in molte circostanze, dando prova di essere un magistrato libero.
In Italia ci sono interi movimenti pro o contro questo o quello; va di moda, in questo periodo, l’attacco a quella che viene definita una certa magistratura da parte di pseudo garantisti fino al midollo; purtroppo in molti lo sono per interessi personali (forse perché sono imputati? Oppure perché hanno degli scheletri negli armadi? O per effettuare un attacco preventivo per poter poi dire di essere dei perseguitati? O è semplicemente una moda?).
Nessuno dei modaioli ha avuto la sensibilità di parlare del non voto al dottore Accurso.
È passato tutto sotto traccia. Non poteva essere altrimenti, perché Fulvio Accurso è un magistrato libero. Fuori da qualsivoglia corrente. Fuori dal sistema che è stato tanto ben descritto in un recente libro che tutti, (anche questa è moda) dicono di aver letto (ma sarà vero?).
Il non voto al dottore Accurso dovrebbe far indignare tutti. Invece non è stato preso in considerazione da alcun difensore della libertà. A dimostrazione del fatto che non ci sono paladini della libertà ma, purtroppo, soggetti in cerca d’autore che seguono un percorso di convenienza. Altro che umanità e libertà.
Lottare per la libertà è lottare in favore di un uomo libero, in questo caso in favore di un magistrato libero.
Ma la libertà non ha prezzo e non è merce di scambio nel sistema che, purtroppo, rimane tale e quale anche dopo manifestazioni e grida, articoloni pro questo o quello. La libertà non va di moda quando si tratta di difendere davvero un uomo libero.
Il non voto al dottore Fulvio Accurso è lo specchio della vergognosa e cruda realtà nella quale si scontrano solo biechi interessi di parte. Il sistema è malato ed è incurabile. Nel silenzio di una mancata presa di posizione di certi benpensanti si trova tutto il marcio che c’è in Danimarca.

Oὐδείς

Oὐδείς (pronuncia üdéis) è il sostantivo con il quale Ulisse si presenta a Polifemo nell’Odissea di Omero, e significa “nessuno”. Grazie a questo semplice stratagemma, quando il re di Itaca acceca Polifemo per fuggire dalla sua grotta, il ciclope chiama in soccorso i suoi fratelli urlando che «Nessuno lo ha accecato!», non rendendosi tuttavia conto di aver appena agevolato la fuga dei suoi aggressori. Tornata alla ribalta grazie a uno splendido graphic novel di Carmine di Giandomenico, la denominazione Oὐδείς è stata “rubata” dal più misterioso dei nostri collaboratori, che si impegnerà a esporre a voi lettori punti di vista inediti o approfondimenti che nessuno, per l’appunto, ha fino a oggi avuto il coraggio di affrontare.

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One Comment

  1. Sono perfettamente d,accordo con dettagliamente e magistralmente scritto sopra.Io ho fatto l’avv.Civilista presso il Tribunale di Locri per circa 55 anni e posso dire che ho incontrato magistrati di alto spessore sia come preparazione sia come onesta’.Purtroppo non e’cosi nei grandi centri.Avv Giovanni Rulli

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