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Costume e SocietàLetteratura

Locri che “torna indietro”? Perché no?

Di Rosario Scarfò

La mia riflessione odierna è dedicata ai miei amici locresi, generata coscientemente al fine di fugare quegli occasionali momenti di scoramento, quando ti aggredisce la noia quotidiana o il qualunquismo parolaio o il cosiddetto sconforto, ciò nel tentativo di non commiserarci e quindi riprenderci, accomodando idee e pensieri antichi in un orizzonte di vita chiamato speranza (progettualità ancorata al passato, vicino e lontano, oggi a quello lontano).
Spesso ci aggredisce, infatti, sia collettivamente sia individualmente, in questa martoriata terra, il senso della dissoluzione, del degrado, della fragilità esistenziale, della lontananza dai centri decisionali che ci conducono a un realismo depresso o, a volte, anche nichilista. Eppure non è stato sempre così. Eccola, la riflessione:

  • a Locri, secondo diversi storici e studiosi (vedi, da ultimo, Giuseppe Pellegrino), nacque la vera democrazia;
  • a Locri, secondo consolidate fonti, nasceva, intorno alle mistiche apparizioni di Atena al pastore Zaleuco, il diritto in forma scritta;
  • a Locri, stando anche alle recenti ricerche dello studioso Adriano Scaramozzino, veniva sintetizzata e tramandata dalla poetessa Nosside (e non solo definibile tale), l’epica omerica;
  • a Locri l’arte raggiunse uno dei punti più elevati della propria espressione e simbolicità nella raffigurazione, con i Bronzi di Riace, di Eroi Locresi del periodo magnogreco (tesi avversata da molti, ma sostenuta da tanti);
  • a Locri, visse, stando alle ricostruzioni di numerosi e antichi storici, quel tal Timeo, quantomeno, divulgatore del principio del Dio motore immobile, che da lì a qualche momento avrebbe orientato la filosofia di Platone e Aristotele e del resto della filosofia medievale, ripresa da Dante Alighieri nel IV canto del Paradiso (sì, nella Divina Commedia si cita Timeo);
  • a Locri (e dintorni), la letteratura e la cultura greca vennero conservate e tramandate nei secoli grazie a studiosi, monaci e amanuensi, tutti di origini locali (Barlaam);
  • a Locri, la colonizzazione greca fece sfoggio di capacità ingegneristica e urbanistica, costituenti modelli di costruzione ripresi anche nei secoli a venire;
  • a Locri, senza tralasciare importanti autori dediti all’arte della musica, hanno vissuto autentici campioni, ricordati nei secoli per le loro imprese sportive, rinomate nell’intero bacino del Mediterraneo.

Democrazia, Diritto, Epica, Arte, Letteratura e conservazione della cultura Classica, Urbanistica, Sport, Filosofia… c’è un bel po’ da pensare! Sì, vero, il tempo è passato, ma il biglietto da visita non è per nulla marginale, anzi, appare, a buona ragione, fondante! Ricordiamolo ogni tanto, non fu un caso o una coincidenza, fu una civiltà. Qualcosa è rimasto, ricordiamolo, si potrebbe ripetere! Perché no?

Foto: particolare di Reverie di John William Godward

Redazione

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