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Attualità

Consultori: la risorsa dimenticata che potrebbe aiutare la Locride

Questa mattina, al Comune di Locri, si è tenuta una conferenza stampa sul problema Sanità e consultori familgiari. Emergenza e potenziamento. L’incontro con la stampa è nato dalla volontà dell’Amministrazione Comunale di spiegare le ragioni dell’adesione all’appello sulle attività dei consultori lanciato alcuni giorni fa dalla Comunità Competente, rappresentata da Rubens Curia e dalla Consigliera Comunale di Bovalino Sandra Polimeno.
Il sindaco di Locri Giovanni Calabrese, infatti, ha spiegato che il grido di allarme di Curia e Polimeno evidenzia una criticità che si aggiunge alle tante altre già da tempo denunciate dalla Città di Locri, che può ormai essere considerata la «capitale della Sanità che non c’è.»
Comprendiamo che le difficoltà siano tante – ha spiegato Calabrese, – ma non perché le criticità denunciate da chi lavora sul campo e mette a disposizione la propria professionalità non vengano accolte dalla Sanità Provinciale. Il problema dei consultori è serio e non è mai stato affrontato, nonostante la loro natura di avamposti della sanità sul territorio li renda indispensabili per continuare a garantire i servizi essenziali ai cittadini.»

Rubens Curia: «Non abbiamo più personale»

«Il sindaco Calabrese ha colto un appello già sottoscritto da 86 associazioni in tutta la Calabria – ha spiegato dunque Curia, – e Polimeno ha il merito di aver evidenziato come, dopo 11 anni di piano di rientro e blocco del turnover, tutti gli operatori che erano stati assunti negli anni ‘70 siano ormai andati in pensione e che i sette consultori della Locride siano ormai rimasti privi di personale». Una situazione gravissima, prosegue Curia, che evidenza come, unendo il personale di tutti i consultori comprensoriali si riuscirebbe appena a raggiungere il numero di operatori che, per legge, dovrebbe operare per un bacino di utenti come quello della Locride. A questo, ha continuato il componente della Comunità Competente, si aggiunga la mancanza di strumenti come un collegamento stabile a internet e, in alcuni casi, persino gli stessi Computer. «Se ogni anno veniamo bocciati nei Livelli Essenziali di Assistenza è anche perché non facciamo screening o ci manca il personale per mantenere operativo un consultorio famigliare – ha spiegato Curia. – L’appello arriva in questo periodo perché, con l’approvazione del Decreto Calabria 2, siamo ancora nei termini previsti dalla legge per convincere i Commissari Straordinari a stilare l’atto aziendale e saranno messi a disposizione 12 milioni l’anno per tre anni per assumere personale.»

Sandra Polmieno: «Se funzionano i consultori, funziona l’Ospedale»

Per Polimeno, invece, se i consultori riprendono a funzionare a pieno regime ne beneficerà anche l’Ospedale di Locri: «I consultori devono essere il front office dell’Ospedale – spiega la Consigliera Comunale di Bovalino, – per evitare che questo si faccia carico di prestazioni che non gli competono.» La sanità territoriale, prosegue Polimeno, ha avuto sempre scarsa attenzione da parte del Governo, probabilmente perché considerata realtà poco produttiva. Eppure, sul lungo periodo, potrebbe garantire un risparmio enorme proprio per la sua capacità di prevenire l’insorgere di certe criticità sanitarie, motivo per il quale la legge ancora prevede la presenza di consultorio ogni 20mila abitanti. «Nella Locride, invece, non abbiamo personale a sufficienza e, spesso, quello presente non può nemmeno operare a tempo pieno. Ma, oltre a reperire gli specialisti essenziali, bisogna anche imparare a stare al passo con i tempi e ragionare su quali nuove figure sia necessario assumere per rispondere alle nuove esigenze della società. Penso a un mediatore culturale che possa trattare con gli stranieri o ai mediatori famigliari.»

«Pretendiamo che venga applicata la legge»

Dopo un breve intervento da parte dell’Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Locri Domenica Bumbaca, che ha ribadito l’importanza non solo di avere un’equipe multidisciplinare in ogni consultorio, ma anche di metterla in rete con i Comuni, le ASP e le scuole, ha chiuso l’incontro un ulteriore breve intervento di Curia:
«Chiediamo solo che venga applicata la legge, che indica chiaramente il numero di professionisti necessari sulla base del numero degli abitanti. In Calabria paghiamo 98 milioni in più rispetto agli altri italiani di IRAP e IRPEF perché la sanità è commissariata e proprio per questo pretendiamo che si smetta di considerare la legge sospesa.»

L’Ospedale interdetto e le convenzioni fantasma

A margine della conferenza, infine, il sindaco Calabrese è intervenuto in merito all’interdizione dell’area dell’Ospedale a lui e ai giornalisti del territorio, all’inaugurazione della nuova risonanza magnetica della scorsa settimana e alla firma di una convenzione per il suo utilizzo da parte del Grande Ospedale Metropolitano di cui però, nella serata di ieri, lo stesso GOM ha dichiarato di non sapere nulla:

Jacopo Giuca

Nato a Novara in una buia e tempestosa notte del giugno del 1989, ha trascorso la sua infanzia in Piemonte sentendo di dover fare ritorno al meridione dei suoi avi. Laureatosi in filosofia e comunicazione, ha trovato l’occasione di lasciarsi il nord alle spalle quando ha conosciuto la sua compagna, di Locri, alla volta del quale sono partiti in una altra notte buia e tempestosa, questa volta di novembre, nel 2014. Qui ha declinato la sua preparazione nella carriera giornalistica ed è sempre qui che sogna di trascorrere la vecchiaia scrivendo libri al cospetto del mare.

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