Si stringe il cerchio attorno ai furbetti del “Reddito di Cittadinanza”

Negli ultimi mesi si sono fatti più stringenti i controlli dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale relativi all’erogazione del Reddito di Cittadinanza.
I primi controlli, a dire il vero, sono già partiti a settembre e hanno colpito chi non si è presentato alle convocazioni del Centro per l’Impiego o non ha comunicato per tempo una variazione della propria situazione economica.
Diversi sono stati i beneficiari che hanno perso il sussidio perché non avevano comunicato di aver avviato un’attività lavorativa o non avevano adempiuto agli obblighi che concernono loro, come la comunicazione del reddito presunto per l’anno solare successivo o previsto nell’anno solare in cui si sta svolgendo il lavoro.
È bene ricordare, infatti, che nel caso in cui un beneficiario del Reddito di Cittadinanza si comporti correttamente non è detto che perda automaticamente il sussidio: starà infatti all’INPS ricolacolare l’importo dell’assegno mensile tenendo conto del reddito percepito. Si perderà il diritto a continuare a incassare il sussidio solo e soltanto se il nuovo reddito comporterà il superamento della soglia del reddito famigliare previsto dalla normativa rispettando la logica che più elevato sarà lo stipendio maggiori saranno le probabilità che il sussidio sia azzerato. Ma ovviamente, superata una certa soglia, non si avrà più il bisogno di riceverlo.
Fonte: trend-online.com
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