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Locri: esposta in comune la Via Crucis in legno di Paolo Campolo

Da qualche tempo a questa parte l’Amministrazione Comunale di Locri, intenzionata a promuovere varie forme di cultura e arte del nostro territorio, sta proponendo mostre permanenti o periodiche tra le mura del palazzo di Città. L’iniziativa si intitola L’arte in Comune e possono esporre tutti gli artisti interessati attraverso la compilazione di un modulo. È nell’ambito di questa bella iniziativa che, in questi giorni, si inserisce l’esposizione di una singolare rappresentazione della Via Crucis, composta da 14 tavole di legno d’ulivo scolpite e realizzate dall’artista Paolo Campolo, che ci descrive così il processo di realizzazione:

Ho iniziato a pensare di rivisitare la via Crucis come soggetto di un lavoro artistico; lo avevo già pensato come lavoro di scultura.
Stavo pensando a come realizzarlo e, dopo alcuni passaggi realizzati con soggetti in argilla, sono arrivato a un punto morto e ho rimandato la ricerca. Dopo qualche tempo, però ho visto mio figlio  (amante delle cose sacre: video, canti, film, paramenti sacri e tutto ciò che è liturgico) che stava guardando con attenzione il film di Mel Gibson The Passion. Mi sono preoccupato per la presenza di scene forti e non adatte alla visione di tutti, specialmente dei piccoli e, essendo mio figlio affetto dalla sindrome di Down, volendo proteggerlo ho cercato di distoglierlo da quella situazione e lui, molto docilmente, ha accettato la mia indicazione.
Nei giorni seguenti ho realizzato che Niki mi aveva indicato una pista da percorrere: con i fotogrammi del film avevo la possibilità di avere soggetti e scene, cosi ho iniziato a scolpire nel legno d’ulivo, che si è rivelato il materiale più consono al lavoro .È stato un viaggio molto bello, pieno di sorprese, credo di aver compiuto lo stesso percorso degli iconografi dei tempi passati. È stato un percorso durato circa 8 anni.
Molti i doni fattimi nella contemplazione del mistero dell’Amore: a ogni stazione, il numero corrispondente è appoggiato su un supporto a figura delle tavole della legge. La via Crucis come via di amore… l’unica legge che salva tutto l’uomo.
Uno dei doni più belli mi è stato fatto quando, cercando di raffigurare Gesù che viene caricato della croce nella seconda stazione, ho sentito le urla rabbiose del condannato che è stato appeso con Gesù, che gli rimprovera di essere un pazzo ad abbracciare la sua croce. In effetti, solo in quel momento mi sono reso conto che Gesù abbraccia la croce con profonda passione e che poco prima aveva subito la flagellazione e l’incoronazione di spine… che era distrutto.
Un altro momento molto bello, è stato quando ho compreso la profondità dell’amore che il cireneo ha colto nell’atteggiamento di Gesù. Lui l’ha aiutato a portare il pesante legno.
Dapprima l’uomo di Cirene si ribella al fatto di venire associato al condannato, sicuramente un uomo che ha perso la dignità e che deve essere un malfattore, ma deve portare quella croce e spera di risolvere la situazione il più in fretta possibile. Passo dopo passo, caduta dopo caduta, con scambio di sudore e sangue oltre che di sguardi, la Grazia di Gesù scava dentro l’uomo. Arriva il Calvario ma il cireneo non se ne va. Rimane li davanti a Gesù, senza parole, inebetito, devono spintonarlo i soldati e allontanarlo di forza, e allora scoppia a piangere. Cosa ha fatto Gesù, in tutta la sua fragilità? Ha mantenuto le sue parole, non ha fatto perdere neanche una delle sue promesse. Aveva detto “quando sarò innalzato da terra attirerò tutti a me” e, alla fine di tutto, dopo la morte, è risorto! Primo dei risorti… Sì, ora non si può più dire che nessuno è tornato dai morti… la morte è stata sconfitta… e urla la sua disperazione.
Il Signore della vita ha vinto. Siamo salvi, Dio Amore è di nuovo con noi!

Redazione

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