ADVST
Costume e SocietàLetteratura

Nel cuore dell’inferno

Stasi XI - Le rivelazioni di Barbara sulla struttura della Stasi inquietano Francesco Rossi che, ormai conclusi gli accordi internazionali con Friedrich e Klöden, si rende finalmente conto di aver messo in moto una macchina estremamente pericolosa.

Di Francesco Cesare Strangio

Barbara riprese il suo racconto: «Se un individuo viene preso di mira dalla Stasi, ti posso garantire che per lui è finita. Questo sistema, dietro la Sicurezza dello Stato e del socialismo, facilita un’infinità di crimini. Stanno ventiquattro ore su ventiquattro ad ascoltare tutte le telefonate; ci sono microfoni e micro telecamere dappertutto.
«Al momento opportuno, praticano il sistema del taglia e cuci dei nastri registrati in modo da poter incriminare, più che veri e propri oppositori politici, le persone che hanno preso di mira. Il più delle volte lo fanno per odio personale, ai fini di carriera o per la follia che si portano dentro. So di un funzionario che, prima di entrare nella Stasi era un disonesto di primo ordine; all’improvviso è diventato il paladino della giustizia.
«Un altro strumento abominevole è il sistema di acquisizione degli odori umani, ingegnoso quanto deplorevole, messo in atto attraverso l’utilizzo di panni messi sulle sedie delle persone interrogate dalla polizia che, rimanendo per giorni interi seduti, impregnano la stoffa, che viene poi conservata in appositi barattoli e fatta annusare ai cani poliziotto in caso di fuga.»
Barbara proseguì il suo racconto aggiungendo: «Se mi sentissero parlare in questi termini, per me ci sarebbe un biglietto di sola andata per l’arcipelago Gulag.»
Rossi, nel sentirla parlare così liberamente di certi argomenti contro il regime, pensò che forse il vino bevuto le avesse dato al cervello; oppure, che era sicura di non essere intercettata dalla Stasi.
Di tutto quel discorso c’era qualcosa che non gli andava giù. Trovava strana la dovizia di particolari con cui gli aveva illustrato l’apparato della Stasi.
Il sospetto fece breccia nella sua mente. Aveva il dubbio che forse la stessa Barbara facesse parte della Stasi. Forse, guardando tutto da un altro angolo, l’appartenenza della donna alla Stasi sarebbe potuta tornargli utile. Comunque, non aveva prove tali da potere avere conferma di quanto sospettava.
Il tempo, come sempre beffardo, anche quella sera volò via in un attimo.
Rossi capì che era arrivata l’ora di prendere commiato da quel tavolo e da quella famiglia.
Barbara si alzò e si mosse verso il bagno, dopo circa cinque minuti uscì e disse a Rossi che lo avrebbe accompagnato in albergo.
Lungo il viaggio di ritorno, Rossi chiese a Barbara se gradiva pranzare con lui al ristorante dove avevano mangiato a mezzogiorno.
Naturalmente Barbara accettò l’invito, poi aggiunse che sarebbe passata lei a prenderlo a mezzogiorno in punto. Arrivati a destinazione, si salutarono e ognuno andò per la propria strada.
La mattina seguente Rossi rimase a letto fino alle dieci, poi scese nella hall, dove prese un caffè che non era neppure lontano parente dell’espresso italiano.
Si sedette in attesa del mezzogiorno, ma dopo qualche minuto sentì la necessità di fare una passeggiata, per dare un’occhiata in giro e ammirare i monumenti della città.
Alexander Platz vista di giorno appariva più piccola e meno bella che di notte. C’erano per strada solo poche persone di una certa età, senz’altro avevano terminato di dare il loro contributo al socialismo; in attesa della fine, sopravvivevano sotto l’ala protettrice dello Stato.
A un tratto, gli passò per la testa il socio in Italia: Antonio Gaetano.
Si domandò se avesse portato a compimento quanto doveva fare dal notaio.
La società di esportazioni era l’anello mancante per il loro successo economico nella DDR. Senza di essa tutto quello che si andava a firmare valeva poco più che niente!
Tornò in tutta fretta all’hotel, dove chiese di fare una telefonata.
L’uomo che stava alla reception lo portò nel posto in cui c’era il telefono.
La cabina telefonica era un piccolo vano in cui c’era il telefono fissato al muro ad altezza d’uomo; per porta una tenda di color marrone chiaro che separava quel piccolo spazio dal resto della hall.
Dopo vari tentativi riuscì a parlare con Antonio, che gli diede conferma di aver predisposto tutto e di aver già scelto il nome per la società, Naxos Export SRL. Quindi poteva, facendo una piccola forzatura, firmare i contratti di fornitura.
Rossi era sul punto di portare a termine uno dei suoi più grandi capolavori. Stava per aprirsi un grande mercato in grado di assorbire il 10% della produzione di agrumi della Calabria.
Si trattava di esportare circa 180.000 tonnellate ogni anno: un affare di oltre dieci miliardi di Lire.
Bisognava solo capire l’importo della fatturazione. Comunque quello era un lato dell’operazione che dovevano parametrizzare i soci occulti di Berlino Est. Chiudere un’operazione di quella portata lo rendeva euforico!
La sua fortuna era dovuta alla personale conoscenza con uno dei vertici del Partito Comunista Italiano, che probabilmente era anche una spia a soldo dei sovietici.
Di colpo un alito freddo gli gelò la mente, l’euforia rientrò nell’alveo del raziocinio e si rese conto che si trovava nel punto più caldo della Guerra Fredda. In quell’area geografica sostava un numero imprecisato di missili tattici ed intercontinentali R7; tutti rigorosamente a testata atomica.
Rossi si era cacciato nel cuore dell’inferno!

Foto: siviaggia.it

Redazione

Redazione è il nome sotto il quale voi lettori avrete la possibilità di trovare quotidianamente aggiornamenti provenienti dagli Uffici Stampa delle Forze dell’Ordine, degli Enti Amministrativi locali e sovraordinati, delle associazioni operanti sul territorio e persino dei professionisti che sceglieranno le pagine del nostro quotidiano online per aiutarvi ad avere maggiore familiarità con gli aspetti più complessi della nostra realtà sociale. Un’interfaccia che vi aiuterà a rimanere costantemente aggiornati su ciò che vi circonda e vi darà gli strumenti per interpretare al meglio il nostro tempo così complesso.

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button