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Elena Inuso: «Il bravo scrittore non smette mai di studiare»

Di Elena Galasso – 3ª A-ES Liceo Mazzini di Locri

Noi studenti del laboratorio di scrittura del Liceo Mazzini di Locri stiamo imparando a conoscere e valorizzare gli scrittori emergenti del nostro territorio, apprendendo soprattutto come sia difficile farsi strada in questo settore e quanti sacrifici siano necessari. Dopo l’intervista al giallista reggino Diego Pitea, venerdì 30 Aprile abbiamo avuto il piacere di avere con noi in videolezione un’altra scrittrice emergente reggina, Elena Inuso. La giovane autrice si dedica alla scrittura di romanzi di formazione, nei quali i personaggi mostrano una maturazione attraverso delle esperienze che li hanno segnati. Negli ultimi anni Elena ha pubblicato i suoi primi due libri Lo specchio dell’anima (Leonida Edizioni, 2019) e Io non credo nel destino (Laruffa Editore, 2021). Elena, 34 anni, di professione avvocato, è sempre stata appassionata di scrittura, sin da bambina; per questo, alla pubblicazione del primo libro ha sentito di realizzare un vero e proprio sogno.
Cosa ha provato quando è stato pubblicato il suo primo libro?
Un’emozione fortissima, all’inizio avevo perso le speranze avendo inviato Lo specchio dell’anima a diverse case editrici e non avendo ricevuto risposta, ma poi sono entrata in contatto con una casa editrice di Reggio Calabria che è stata da subito disponibile con me, valorizzandomi e pubblicando il mio romanzo. E lo stesso è accaduto con l’editore che ha curato il secondo libro… È molto importante incontrare degli editori che vedono in te del potenziale, e che sappiano tirare fuori il meglio dai giovani scrittori.
Da dove arriva l’ispirazione e qual è il luogo che la ispira maggiormente a scrivere?
L’ispirazione parte dal colpo di scena e utilizza poi l’immaginazione per far nascere le vicende attorno ad esso. Non c’è una vera tecnica, basta basarsi anche sulle esperienze della vita reale. Un luogo che mi ispira molto, per esempio, è il mare, ma anche i bei paesaggi e la musica mi sono molto utili. Infatti, nei miei romanzi si trovano anche riferimenti a testi di canzoni che mi hanno particolarmente colpita.
Nei suoi romanzi gli eventi e i temi trattati sono reali o immaginari?
Sia gli eventi sia i temi sono completamente frutto della mia immaginazione. Per alcune cose mi sono basata sull’argomento della mia tesi di laurea.
I personaggi sono reali o immaginari e quanto è difficile esprimere l’animo di ognuno di essi?
I personaggi sono immaginari, ma ogni personaggio ha in sé una componente del mio carattere, delle mie migliori amiche o delle persone che mi sono più vicine. È difficile esprimere l’animo dei personaggi, perché bisogna delineare bene i loro pregi e difetti; è importante che il personaggio nasca e cresca, man mano, insieme alla vicenda.
Quale fra i due libri è il suo preferito e che consiglio darebbe a noi giovani scrittori?
Sono legata particolarmente al primo perché grazie a esso ho realizzato il mio sogno: mi rivedo molto in Angela, una delle protagoniste, ed è il romanzo che resterà sempre nel mio cuore. Il secondo, Io non credo nel destino tratta di temi più delicati ed è sicuramente più maturo, ma la mia preferenza va al primo perché, come il primo amore, non si scorda mai. A voi piccoli scrittori consiglio di continuare a studiare e a coltivare sempre le vostre passioni.
Ringraziamo Elena Inuso per le piccole perle preziose che ci ha trasmesso e per aver soddisfatto le nostre curiosità, facendoci comprendere quanto sia importante trattare temi complicati, come la disabilità, con estrema delicatezza. Siamo davvero colpiti dalla personalità di questa scrittrice, capace di esaminare temi e vicende così di rilievo e con quest’incontro abbiamo, inoltre, compreso quanto sia significativo ed educativo il romanzo di formazione.

Redazione

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