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Costume e Società

La natura “conquista” il Cimitero di Locri

“Non posso andare da papà per paura dei serpenti. Che devo fare?”
È la domanda che ci pone un nostro lettore inviandoci delle foto che mostrano lo stato in cui versano alcune zone del Cimitero di Locri. Sterpaglie e rifiuti sconfortano infatti gli utenti e sono il simbolo di una condizione di degrado che i nostri cari estinti, prima ancora che il resto della popolazione, davvero non meritano. Nelle ultime settimane tantissime sono state le segnalazioni, pubblicate soprattutto sui social, dello stato di degrado in cui versano troppe strade del cimitero cittadino, spesso impraticabili soprattutto per chi ha la sfortuna di dover fare i conti con una disabilità (o, come nel caso del nostro lettore, anche “solo” di una fobia). Speriamo allora, con questa nostra breve riflessione, di poter fare da cassa di risonanza per tutti coloro che in queste settimane di risveglio della natura hanno affrontato simili disagi e di stimolare chi di competenza a un repentino ripristino dei luoghi.

Jacopo Giuca

Nato a Novara in una buia e tempestosa notte del giugno del 1989, ha trascorso la sua infanzia in Piemonte sentendo di dover fare ritorno al meridione dei suoi avi. Laureatosi in filosofia e comunicazione, ha trovato l’occasione di lasciarsi il nord alle spalle quando ha conosciuto la sua compagna, di Locri, alla volta del quale sono partiti in una altra notte buia e tempestosa, questa volta di novembre, nel 2014. Qui ha declinato la sua preparazione nella carriera giornalistica ed è sempre qui che sogna di trascorrere la vecchiaia scrivendo libri al cospetto del mare.

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