Adolfo Crea dal 41 bis alla libertà anticipata
Adolfo Crea, 49 anni, ritenuto dagli investigatori uno dei capi della ‘ndrangheta a Torino, è stato rimesso in libertà nei giorni scorsi, ottenendo la liberazione anticipata dopo il riconoscimento del vincolo della continuazione. Nell’interesse del 49enne Crea, originario della Locride, che negli ultimi tempi si trovava detenuto in regime di carcere duro, hanno presentato apposita istanza gli avvocati Alessandro Bavaro, del foro di Reggio Calabria, e Giuseppe Del Sorbo, del foro di Torino, che hanno sostenuto che i reati per i quali il proprio assistito è stato condannato nei processi denominati Big Bang e Bardo risultavano perpetrati in un unico contesto delittuoso riferibile all’asserito gruppo associativo contestato a Crea nel processo Big Bang, nell’ambito del quale le condotte sono state poste in essere in continuazione con il reato associativo di cui è già stata riconosciuta la continuazione con l’associazione giudicata nel maxi processo Minotauro.
Gli avvocati Bavaro e Del Sorbo hanno, tra l’altro, evidenziato l’intervenuto riconoscimento della continuazione già affermato in sede d’appello, con la sentenza decisa nel settembre scorso sul rinvio della Cassazione.
È seguita la rideterminazione delle condanne e, quindi, uno sconto che ha consentito a Crea di ottenere la scarcerazione.
Ha ricevuto 450 giorni di liberazione anticipata per il comportamento corretto che ha tenuto nelle varie Case Circondariali in cui è stato detenuto, da ultimo quella di Parma dove si trovava al 41 bis, il carcere duro.
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