Dall’Ufficio Stampa Giunta Regionale
«Nessuno scippo è stato consumato ai danni dei cittadini vibonesi: i 15 milioni di fondi per l’emergenza scatenata dall’alluvione del 2006 sono ancora disponibili e aspettano solo di essere utilizzati.»
Così il Presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, in merito ad alcune ricostruzioni, apparse anche sulla stampa, secondo cui i fondi destinati alla messa in sicurezza del territorio di Vibo Valentia non figurerebbero più nel bilancio regionale.
«Apprendo dalla stampa – continua Spirlì, – che il Comune di Vibo avrebbe chiesto chiarimenti alla Regione in merito ai fondi della Protezione Civile destinati all’attuazione del programma Emergenza Vibo Valentia, non utilizzati per molti anni e restituiti alla Regione nel 2017. Non essendo, evidentemente, maturate in quell’anno le condizioni per l’utilizzo delle risorse, il competente settore della Protezione Civile non ha proceduto a impegnare tali risorse, e le stesse, in base alle regole contabili vigenti, sono confluite nell’avanzo di amministrazione vincolato. Nel 2018, inoltre, è stato richiesto l’utilizzo di oltre 700mila Euro, prontamente riallocati in bilancio, a cui non è poi seguito alcun impegno di spesa.
«Queste somme, pari a 15.452.337,73 Euro – aggiunge il Presidente, – sono pertanto disponibili e possono essere riallocate, in tutto o in parte, su apposita richiesta, nella parte effettiva del bilancio, sulla base di uno specifico cronoprogramma di utilizzo. È dunque difficile comprendere quale sia stata la fonte informativa che abbia potuto alimentare dubbi e timori relativi alla presunta sparizione di queste risorse dal bilancio regionale.
«In qualità di Presidente, nonché di Assessore al Bilancio della Regione, voglio, quindi, rassicurare l’Amministrazione, il Consiglio Comunale e tutti i cittadini di Vibo Valentia: non c’è stata alcuna sottrazione di risorse. I fondi destinati alla città – conclude Spirlì, – aspettano soltanto di essere utilizzati per far fronte, finalmente, ai devastanti effetti di quella tragica alluvione, le cui ferite sono, purtroppo, ancora sotto gli occhi di tutti.»