ADVST
Costume e SocietàEventi

La prima produzione teatrale made in Locride trasforma Portigliola nel “villaggio degli artisti”

Questa mattina, presso l’aula consiliare del comune di Portigliola, è stato presentato il laboratorio teatrale nato dalla collaborazione tra la compagnia Scena Nuda ed Elisabetta Pozzi, che si svolgerà tra luglio e agosto a Portigliola e avrà l’obiettivo di realizzare una produzione teatrale, interamente ideata e sviluppata nella Locride, che andrà in scena nell’ambito della nuova edizione del Festival del Teatro Classico Tra Mito e Storia.
Il progetto si avvale del partenariato del Gruppo di Azione Locale Terre Locride, che ha voluto presentarlo come primo passo del percorso di Locride Capitale Italiana della Cultura 2025.
«Ho atteso questo giorno per più di cinque anni – ha esordito il sindaco di Portigliola, Rocco Luglio, – da quando cioè abbiamo ideato il Festival del Teatro Classico, che fin dall’inizio aveva l’idea di riuscire a produrre qualcosa di nuovo. Nel tempo abbiamo provato delle collaborazioni, come quella con il Teatro Belli di Roma e, benché siano stati coinvolti attori del territorio non abbiamo mai potuto dare seguito a questo tipo di iniziative. Ciò non toglie che siamo tuttavia riusciti a farci notare dal teatro nazionale, rappresentato da Elisabetta Pozzi ed Edoardo Siravo e, quest’anno, da Teresa Timpano e dalla compagnia Scena Nuda, che avrà un ruolo importante in questo progetto. Se vogliamo far crescere il territorio dobbiamo produrre qualcosa che ci permetta di creare un bagaglio culturale che, educando i gusti dei residenti, ci aiuti a cambiarne le abitudini e, in definitiva, a narrare quella storia di diversa di cui il GAL, unica istituzione che in questo momento ci appoggia, si vuole fare portavoce con il progetto Locride Capitale italiana della Cultura
«Puntare su Portigliola, per il GAL, è puntare su un intero comprensorio che in passato ha subito l’abbandono da parte delle istituzioni – ha dunque affermato il Presidente del GAL Francesco Macrì. – Oggi, grazie a un’opera più puntuale da parte dell’Assemblea dei Sindaci e a una maggiore sinergia, dimostrata dall’assenza di rimostranze rispetto alla nostra scelta di rendere Portigliola capofila del Distretto Turistico della Locride, possiamo uscire da questa impasse, e riteniamo il teatro il modo migliore per dimostrare che la Locride possa essere davvero Capitale Italiana della Cultura tra quattro anni.»
«Benché noi puntiamo ovviamente all’elezione della Locride in qualità di Capitale della Cultura, riteniamo al contempo fondamentale il percorso che ci permetterà di raggiungere questo obiettivo – è dunque intervenuto il Direttore del GAL Guido Mignolli. – Quello di oggi, infatti, è il primo passo di un percorso atto a ingenerare nelle persone la consapevolezza delle potenzialità del territorio e, perché no, creare maggiore appeal per qui giovani che pensano di andarsene. Il teatro ci aiuta a raggiungere questi obiettivi perché racchiude conoscenza, creatività e socialità, stimolanda le persone a proporre cose nuove e a trasformare le proposte in progetti.»
«Quando ho conosciuto Rocco Luglio mi ha detto di avere il sogno di veder crescere il teatro e oggi, che questo sogno è stato realizzato, è importante che si trovino nuovi obiettivi da raggiungere – ha spiegato l’amministratore di Officina delle idee Antonio Blandi. – La fabbrica che oggi nasce a Portigliola deve permettere alla Locride di tornare a essere luogo di produzione culturale e non restare soltanto luogo di ricordo culturale.»
«Quello di oggi è il primo passo della nostra lotta alla desertificazione del territorio – è dunque intervenuta Teresa Timpano di Scena Nuda, – da contrastare con progetti lungimiranti, che offrano lavoro e ci permettano sviluppare il territorio con le sue stesse risorse. Questo progetto ha il pregio di utilizzare eccellenze del territorio per unirle a maestranze nazionali senza sminuire le prime od osannare le altre. La presenza di Elisabetta Pozzi è importantissima, ma l’indole del Comune di Portigliola, che unisce lo slancio locale a un progetto nazionale, è un valore aggiunto che ci permetterà di vedere sbocciare splendidi fiori dai semi gettati oggi.»
«La prima volta che sono venuta qui ho chiesto a una persona che, con le maniche rimboccate, stava lavorando per rendere accessibile la cavea del teatro del pubblico, chi fosse il sindaco, con il quale io e mio marito avevamo bisogno di parlare. Mi disse di essere lui – racconta Elisabetta Pozzi. – Ho ammirato che quell’uomo si impegnasse in prima persona per realizzare quel sogno ed è stata l’unica volta in cui ho incontrato qualcuno del genere in tutta la mia carriera. Quando sono tornata a Portigliola, avevo pensato di portare in scena le Tesmoforiazuse di Aristofane, ma la pandemia mi ha convinta a cambiare in corsa e a realizzare dopo lo spettacolo un laboratorio estemporaneo che ha permesso di riflettere sulla questione della socialità. In quell’occasione ho incontrato Teresa, con la quale siamo oggi pronte ad accogliere una quindicina di attori con i quali, dai primi di luglio e per circa due mesi, prepareremo qualcosa di nuovo.»
L’auspicio degli organizzatori è che al laboratorio, la cui prima fase si svolgerà nei locali della scuola di Portigliola tra il 12 e il 22 luglio, possano partecipare persone del territorio, che potranno richiedere di entrare a fare parte del progetto presentando un elaborato sul sito di Scena Nuda. Superata la prima fase, i formatori, tra i quali figurano Elisabetta Pozzi, Francesca Ciocchetti e altri importanti nomi del panorama teatrale italiano, sceglieranno chi avrà le qualità per accedere alla seconda ed entrare a fare parte del coro delle Tesmoforiazuse, che l’insegnante Maria Pia Battaglia sta traducendo in dialetto calabrese per dare una maggiore impronta territoriale all’opera, che sarà messa in scena per la prima volta a Portigliola il 20 agosto per poi spostarsi a Reggio Calabria. La partecipazione è aperta non solo agli aspiranti attori del territorio, ma anche a persone provenienti da resto della regione e del Paese, vista anche la disponibilità del sindaco Luglio a organizzare un vero e proprio villaggio degli artisti nel centro abitato.

Jacopo Giuca

Nato a Novara in una buia e tempestosa notte del giugno del 1989, ha trascorso la sua infanzia in Piemonte sentendo di dover fare ritorno al meridione dei suoi avi. Laureatosi in filosofia e comunicazione, ha trovato l’occasione di lasciarsi il nord alle spalle quando ha conosciuto la sua compagna, di Locri, alla volta del quale sono partiti in una altra notte buia e tempestosa, questa volta di novembre, nel 2014. Qui ha declinato la sua preparazione nella carriera giornalistica ed è sempre qui che sogna di trascorrere la vecchiaia scrivendo libri al cospetto del mare.

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button