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Costume e SocietàSport

Il Pianto Greco

Locride… e dintorni in Mountain Bike XV

Di Rocco Lombardo

Oggi abbiamo ritenuto opportuno osservare un rispettoso silenzio, lo dobbiamo alla nostra Montagna, lo dobbiamo alla nostra Storia, lo dobbiamo alla nostra Cultura.
Non ci faremo trascinare nel vortice mediatico dei Pianti Greci che imperversano ovunque in questi giorni; ci perdonerete, ma amiamo troppo la nostra terra per cadere nel tranello dell’onda mediatica che travolge tutto e tutti, abbiamo fin troppo chiare le idee di quanto accaduto per riversarle semplicisticamente in questo scritto.
Noi ci limitiamo a descrivere i luoghi del nostro territorio che percorriamo in Mountain Bike, e ci fermiamo solo per un doveroso senso di rispetto nei confronti di coloro che hanno perso la vita e la speranza e nei confronti della bellezza deturpata e violentata della nostra montagna; non processeremo nessuno in quanto nessuno è senza colpe, non giudicheremo nessuno per non assurgere alcuno a un ruolo che nemmeno lontanamente potrebbe interpretare; non cadremo nelle scontate e strumentali prese di posizione di coloro i quali, cavalcando emotivamente la notizia, non conoscono i luoghi, figuriamoci la storia!
Non lanceremo invettive e improperi. La debolezza e l’ignoranza dell’uomo, marginale e infimo rispetto alla grandiosità del territorio oggi devastato, non verranno mai celebrate da chi ama visceralmente questa terra, ama questi boschi secolari, percorre in lungo e in largo i mille sentieri che attraversano questi monumenti naturalistici, oggi miseramente profanati e che tante violenze hanno subito nel corso dei secoli, ma che hanno sempre conservato la fierezza e la protervia di rialzarsi, custodendo e preservando orgogliosamente tali scrigni.
Purtroppo il decadimento dei costumi degli ultimi decenni sta trascinando le nostre coscienze in un vortice cupo di rassegnato imbarbarimento e, con esso, tutto quanto di bello e grandioso abbiamo ereditato dalla storia e dalla natura; diciamocelo chiaramente, tanta struggente bellezza non ce la meritiamo! Senza se e senza ma, lungi da dietrologie, speculazioni contingenti o pianti greci di circostanza, siamo poveri e arsi come le ceneri della nostra vita meschina!
La nostra è una terra maledettamente bella e, in tale ossimoro, ci dibattiamo da millenni senza riuscire a dare un senso alla nostra vita; lavarci la coscienza attribuendo colpe a chi nemmeno lontanamente possiede alcuna chiave di conoscenza e coscienza critica non ci salverà dalle nostre responsabilità, da questo immane inferno che è dentro di noi!
Non abbiamo bruciato un bosco, ma il nostro passato, il nostro presente e, ancor peggio, il nostro futuro!
Oggi è giusto tacere e riflettere, ma riprenderemo a raccontare e partecipare  il bello e la magia dei nostri sentieri, dei nostri boschi, dei nostri crinali mozzafiato, delle nostre vallate e di tutto quanto ancora, malgrado tutto, grandiosamente ci accompagna nelle nostre escursioni in MTB, con la passione e l’amara consapevolezza di chi non sarà più felice come prima, ma con il sorriso rivolto al futuro e con le lacrime nel cuore che non hanno la forza, ormai, di arrivare agli occhi!

Redazione

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