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Francesco Perri: la voce degli emigrati che valorizzò il nostro patrimonio naturalistico

L’amore di Francesco Perri verso l’Aspromonte e, in generale, verso la sua terra d’origine, è stato profondo e lo ha accompagnato tutta la vita. Ecco, quindi, l’importanza che assume la Mostra fotografica itinerante che è stata presentata sabato scorso nella sede del Lions Club di Locri in Piazza Stazione, dove si potrà visitare fino al 31 agosto dalle 18 alle 20:30.
Il dottore Rocco Vasile, presidente del Lions Club di Locri, ha sottolineato l’importanza dell’evento culturale richiamando l’attenzione alla narrativa di Francesco Perri, autore di respiro nazionale, che ha saputo valorizzare al meglio il territorio, in particolare l’ambiente e la natura quali risorse di sviluppo.
Del resto il Lions Club di Locri si pone al centro di un ambizioso programma culturale, che mira a investire sulle risorse umane e professionali del territorio, in grado di supportare una crescita educativa e formativa che sia in grado di poter rappresentare un volano di promozione della Locride. Un progetto di certo ambizioso che si può realizzare in sinergia con la società civile per una rinascita sociale.
Molto incisivo l’intervento di Valeria Buccisano, docente di lettere, che ha evidenziato l’importanza della narrativa di Francesco Perri quale voce degli emigranti, in grado al contempo di valorizzare un patrimonio culturale e naturalistico che oggi, anche perché vittima di incendi e roghi, si deve salvaguardare.
Il sindaco di Locri Giovanni Calabrese ha evidenziato l’importanza di tornare alla cultura come centro per la rinascita del territorio, ricordando le numerose serate del cartellone estivo della città di Zaleuco dedicate alla presentazione di libri e incontri con autori che hanno raccontato la storia della Calabria.
Le foto di Carmelo Albanese, e quelle di alcuni autori anonimi, avvalorano gli scritti di Francesco Perri, come ha evidenziato Giulio Strangio, presidente dell’associazione culturale Perri, che ha evidenziato: «La cultura è vitale per la società, come l’aria per respirare per il corpo umano, soprattutto in questa fase storica in cui la cultura è mortificata a vantaggio della massificazione consumistica e del dominio tecnologico». In contrapposizione a tutto questo ci sono i racconti e i luoghi descritti da Francesco Perri: «Le descrizioni di Perri della nostra terra, paesaggi e uomini, rappresentano ed esaltano la parte migliore dell’anima calabrese, quella che la maggior parte di noi ama, sono per lo più personaggi umili, contadini o emigranti ma lì c’è la vera radice del nostro popolo. Lì è la terra aspra e forte dove volle tornare Perri. Le foto di Carmelo Albanese avvalorano quelle parole».
Giulio Cesare Papandrea, medico umanista, ha rimarcato la necessità di attuare un percorso culturale e umanistico per far rifiorire il territorio.
L’inaugurazione della mostra fotografica è stata allietata dall’attrice Giulia Palmisano, che ha letto in maniera magistrale dei brani tratti dal libro Emigranti di Perri, un’opera che rappresenta uno spaccato importante della Calabria del Novecento.

Foto: ilcirotano.it

Redazione

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