Venezia: Premio speciale a “Il Buco” del cauloniese Michelangelo Frammartino
La Calabria del Cinema fa sentire la sua presenza alla 78ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. È andato a Il Buco di Michelangelo Frammartino, regista e sceneggiatore di Caulonia, infatti, il Premio speciale della giuria, conquistata dalla storia degli speleologi che, nel 1961, scoprirono l’allora seconda grotta più grande del mondo, l’abisso del Bifurto, nel territorio del comune di Cerchiara di Calabria, grotta di origine carsica detta anche Fossa del Lupo, dopo essersi calati per 683 metri sotto terra.
Oggi al quarantesimo posto nella graduatoria delle grotte più profonde vene considerata ancora, dagli speleologi, una delle cavità più difficili dell’intero Mezzogiorno. Ad assistere alla proiezione, e alla consegna del premio solo due superstiti, entrambi ultraottantenni, di quella spedizione: Beppe De Matteis e Giulio Gècchele, orgogliosi dei 10 minuti di applausi conquistati dalla pellicola al Lido.
Come sempre osservatore attento della realtà sociale calabrese, l’avvocato di Locri Pino Mammoliti ha speso splendide parole per questo importante riconoscimento in una breve considerazione affidata ai social che riportiamo di seguito:
“Il Buco” film diretto e sceneggiato dal cauloniese Michelangelo Frammartino, nipote del più noto( al momento) professore Nicola Frammartino, del quale mi onoro di essere amico, ha vinto ieri sera il premio speciale della giuria al Festival di Venezia.
Il film rappresenta la metafora della vita dei calabresi spesso alla ricerca, nelle viscere della memoria, di speranza e certezze.
La pellicola, tratta da una storia vera, aiuta a riflettere sulle capacità di “sopravvivenza al buio e nel pericolo”, tema molto caro ai nostri, agli intellettuali e agli storici contemporanei di usi e costumi calabresi, spesso senza prospettive di futuro e di luce in fondo al tunnel. Frammartino, con un capolavoro cinematografico, capovolge la visione sin qui assecondata e coccolata, offrendo luce, prospettiva e speranza.
Vale la pena vedere il film, la differenza tra la rassegnazione e la speranza, si coglie “nella vita che emerge dal Buco”.
Foto: gazzettadelsud.it