ADVST
Attualità

Rocco Femia assolto perché “ha amministrato bene”

“La prova della partecipazione dell’esponente politico all’associazione di cui all’art. 416 bis Codice Penale, non può essere ravvisata nella sola esistenza di rapporti tra lo stesso ed esponenti anche di vertice dell’organizzazione criminale”, in quanto semplici rapporti con componenti di un’associazione criminosa non consentono di provare l’inserimento in una consorteria di ’ndrangheta.
È questo, in sintesi, il principio di diritto richiamato dalla Corte di Appello di Reggio Calabria nella motivazione della sentenza con la quale nel marzo scorso ha assolto con formula piena Rocco Femia dall’accusa di partecipazione ad un’associazione per delinquere di stampo mafioso, rigettando altresì la ventilata ipotesi subordinata del reato di concorso esterno.
I giudici di Reggio Calabria hanno recepito le argomentazioni difensive che sono state esposte dagli avvocati Eugenio Minniti e Marco Tullio Martino, difensori dell’ex sindaco di Gioiosa Marina, assolto a distanza di 10 anni dall’arresto avvenuto nel maggio del 2011, nell’ambito dell’operazione Circolo Formato.
Rocco Femia, dopo un lungo e travagliato percorso nelle varie aule dei tribunali italiani, compresa la Corte di Cassazione, che ha annullato con rinvio riqualificando l’originario reato da partecipazione a concorso esterno, ha trovato un giudizio assolutorio pieno.
All’assoluzione si è giunti, per come del resto scrivono i magistrati di Reggio Calabria nelle motivazioni depositate alcuni giorni addietro, anche in virtù di una serie di documenti depositati dagli avvocati Martino e Minniti relativi alla gestione politico-amministrativa del Comune di Gioiosa Marina dalla Giunta Municipale guidata da Rocco Femia. Nella decisione, infatti, sono riportati, quali esempio di buona gestione amministrativa, atti che riguardano in primo luogo la scelta ponderata della Giunta Femia a delegare alla Stazione Unica Appaltante Provinciale gli appalti, dapprima quelli superiori ai 150 mila euro, successivamente anche quelli inferiori, cercando ci evitare gli affidamenti diretti per piccoli importi attraverso l’acquisto di beni e mezzi da parte del Comune. Tra l’altro sono risultati importanti i progetti sulla legalità promossi dall’amministrazione dell’epoca e la gestione dei beni confiscati alle ’ndrine gioiosane.
Per l’ex sindaco rimane l’agrodolce per una sentenza assolutoria che arriva a distanza di 10 anni con una motivazione molto positiva dei giudici dell’appello bis proprio sulle azioni politico-amministrative poste in essere dall’allora giunta municipale, che ha subito numerosi procedimenti che si sono conclusi, allo stato, con i politici scagionati.
L’indagine ha portato anche alla Commissione di Acceso al Comune e al successivo scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazioni mafiose.

Foto: gazzettadelsud.it

Redazione

Redazione è il nome sotto il quale voi lettori avrete la possibilità di trovare quotidianamente aggiornamenti provenienti dagli Uffici Stampa delle Forze dell’Ordine, degli Enti Amministrativi locali e sovraordinati, delle associazioni operanti sul territorio e persino dei professionisti che sceglieranno le pagine del nostro quotidiano online per aiutarvi ad avere maggiore familiarità con gli aspetti più complessi della nostra realtà sociale. Un’interfaccia che vi aiuterà a rimanere costantemente aggiornati su ciò che vi circonda e vi darà gli strumenti per interpretare al meglio il nostro tempo così complesso.

Related Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button