L’origine semitica delle leggi locresi

Di Giuseppe Pellegrino

Tre le fonti di ispirazione delle leggi locresi per Zaleuco: Minerva (rectius, il Mito di Minerva); la legislazione Micenea, spartana ed Areopagita; e l’origine semitica. Sull’influenza areopagita non vi sono grandi studi, né riflessioni acute. Riteniamo che tale affermazione è priva di fondamento, se le leggi ateniesi hanno rilievo a partire dal VI-V secolo a.C., mentre quelle locresi sono molto più antiche. La stessa osservazione vale in parte per la legislazione spartana, anche se non si possono negare due cose: Sparta aveva una sua legislazione ancor prima di Locri; lo stesso mito (che è in fondo storia) dei Partheni è prova in tal senso. La seconda osservazione attiene all’origine micenea di tutta la legislazione spartana, il che la accomuna a Locri come il fatto che, dietro al mito di Licurgo, si nasconda una antica legislazione orale di origine micenea, coordinata in modo attento e logico. Sia stato Licurgo o altri, ha poca importanza. Il fatto indiscutibile è che si tratta di norme micenee trasmesse oralmente, che spesso venivano declinate in forma diversa. Se questi nomoi – usi legislativi – poi siano stati anche posti a base della legislazione locrese non lo si può affermare, se non limitatamente alla comune origine micenea delle norme.
Per quanto riguarda Atene, a un attento studio il mito ateniese, dal punto di vista legislativo, ha avuto un’influenza di scarsissimo rilievo in tutta la Grecia. Di certo non si può negare la supremazia di Atene sulle altre arti, complice il fatto che tutta la letteratura locrese, e non solo, fatta eccezione per pochi reperti, è andata perduta. Si pensi a Senocrito, osannato in tutta la Grecia, per poi avere a disposizione solo due inutili versi.
La Legislazione di Locri è anteriore a quella che vede la centralità dell’Areopago, seppur antico il mito di Ares assassino. E in ogni caso, tale influenza è solo per quel che concerne il Mito di Minerva, che è molto antico rispetto alla stessa legislazione ateniese, del quale si è ampiamente discusso.
Per quanto riguarda l’origine semitica delle leggi locresi, non abbiamo elementi storici sui quali fondare la tesi, se non qualche intuizione di qualche illustre storico (Giaceri). Tuttavia tale ipotesi non è peregrina e, anzi, più che probabile, certa. Per cui non resta che affidarsi al criterio comparativo tra normativa locrese e Antico Testamento.
È bene precisare che l’ispirazione è relativa solo alle norme e non anche alle istituzioni che restano solo di origine micenea.
Una questione va comunque affrontata ed è quella della esistenza di Ebrei ed Ebrei ellofoni nella Calabria e, soprattutto, nella Locride. Locride il cui territorio andava, con buona pace di chi sostiene il contrario, dall’attuale Caulonia, e precisamente dalla sponda sud dello Stilaro, fino alla sponda Nord del Tuccio, a ridosso di Melito. La questione è stata affrontata nel romanzo Japhet al quale, per chi ne ha voglia, si rimanda.

Foto: Il Miracolo dell’acqua di Jacopo Bassano