Di Francesco Salerno
Molti di voi ricorderanno Il Marchese del Grillo con Alberto Sordi, con annessa la celebre battuta “Io so’ io e voi non siete un cazzo”.
Ecco, ogni tanto mi sembra che sia questa la filosofia che determina l’atteggiamento di certi personaggi, soprattutto nel periodo delicato che stiamo vivendo.
Massimo Galli, uno dei guru italiani in merito di contrasto alla pandemia da Covid-19, ha ad esempio da poco rivelato di aver contratto il virus nonostante fosse stato vaccinato 3 volte e avesse condotto una vita quasi da eremita, incontrando per sua stessa ammissione solo persone che si erano sottoposte a 3 dosi di vaccino. Il fatto degno di nota, però, è che il noto medico abbia ammesso di essere stato curato, e di essere fortunatamente guarito in brevissimo tempo, con gli anticorpi monoclonali!
Quegli stessi monoclonali che il povero Giuseppe De Donno aveva invano cercato di portare alla ribalta e all’attenzione della comunità medica italiana e per i quali era stato talvolta persino preso in giro da alcuni colleghi.
Galli, pertanto, non ha adottato il tanto declamato modus operandi del paracetamolo e vigile attesa e, anzi, non ci ha pensato due volte a farsi curare con questo sistema, con buona pace di chi, non essendo lui, non può accedervi visti i grossi limiti dettati a oggi dai protocolli italiani.
A questo punto però viene da chiedersi perché, se questa terapia ha funzionato così bene, non possa essere inserita tra quelle disponibili per tutti, visti tra l’altro i costi contenuti e le alte percentuali di successo, come al tempo così insistentemente gridò al mondo il compianto De Donno.
Una risposta, questa, che tarda ad arrivare da parte dei nostri luminari e che forse non arriverà mai.
Nel frattempo, non c’è da stupirsi se più di una persona ha iniziato a dubitare della reale validità dei proclami di questi dottori, sempre pronti a dettare regole e strategie salvo poi fare tutt’altro se la vita a rischio è la loro. Dal canto mio sono certo che, ovunque sia, in questo momento De Donno non possa che essere felice per aver salvato un’altra vita umana.
Quanto a Galli invece, alla domanda “Perché ha utilizzato i monoclonali, professore?” forse sarebbe stato più onesto se avesse risposto come Alberto Sordi…
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