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Interventi sul Centro Storico di Gerace: i chiarimenti della maggioranza

Dall’Ufficio Stampa Città di Gerace

“Vogliamo tranquillizzare la minoranza consiliare di Gerace invitandola a prendere atto che non ci sono decadenze o sanzioni o effetti preclusivi di sorta rispetto alla pubblicazione all’albo pretorio avvenuta il 28 gennaio scorso della proposta di integrazione del contenuto della dichiarazione di notevole interesse pubblico relativo al Centro Storico della nostra città, inviato dal Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Calabria”. È quanto sottolinea l’Amministrazione Comunale di Gerace, guidata dal sindaco Giuseppe Pezzimenti, che con una lettera inviata alla minoranza consiliare evidenza l’insussistenza di pregiudizi di sorta rispetto a quanto paventato dalla richiesta di chiarimenti della minoranza: “Questa Maggioranza sta lavorando quotidianamente per superare ogni tipo di ostacolo per poter raggiungere gli obiettivi prefissati nel programma di governo della città per l’intera legislatura. Respingiamo quindi ogni tipo di tentativo ostruzionistico che serve solo a far ritardare la presentazione di progetti o la risoluzione di eventuali criticità.”
Viene inoltre evidenziato che “per rasserenare il gruppo di minoranza, oltre ad aver ottemperato alla richiesta, ci si è riservati di chiedere una sospensione della procedura poiché, da quanto si evince dalla documentazione inviata a questo Ente, non si tratta di una semplice vestizione del vincolo apposto a suo tempo con decreto ministeriale del 14/01/1969, bensì di una ulteriore modifica del perimetro dell’area su cui ricade il vincolo. In ragione di ciò, e anche alla luce di quanto previsto dall’articolo 138 del Decreto Legislativo nº 42/2004 che espressamente prevede la consultazione dei Comuni interessati, sarebbe stato auspicabile un preventivo coinvolgimento del Comune, in considerazione del rapporto costante tra Enti pubblici aventi finalità comuni quali la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale del luogo e nell’interesse della collettività. In tal modo si sarebbe consentito a questo Ente di poter formulare le proprie preventive valutazioni circa le integrazioni proposte, nonché circa la sussistenza del notevole interesse pubblico ex art. 136 D.Lgs. nº 42/2004 degli immobili e delle aree per le quali è stata avviata l’iniziativa di integrazione, e ciò nonostante questo Ente meglio conosca il valore storico/culturale/identitario di tali territori”.
Quanto alla richiesta di convocazione nel più breve tempo possibile di un Consiglio Comunale Aperto, finalizzato al coinvolgimento e all’acquisizione dei contributi della cittadinanza e dei tecnici locali in merito ai vincoli che la Soprintendenza per la Città Metropolitana di Reggio Calabria e Provincia di Vibo Valentia sta per effettuare, l’Amministrazione Comunale evidenzia che “la previsione e la disciplina delle adunanze aperte è contenuta nell’art. 47 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale il quale, prevedendo che la sua indizione sia rimessa al Sindaco in presenza di importanti motivi di interesse generale, lascia evincere chiaramente che la stessa si configuri come una facoltà (testualmente: “il Sindaco può indire”) e non come un obbligo per il capo dell’amministrazione (in tal senso si veda il parere del 7/11/2005 del Ministero dell’Interno).”
In ordine al coinvolgimento dei cittadini si precisa che “questa Amministrazione ha in grande considerazione i suggerimenti che provengono dalla cittadinanza e dimostrazione ne è il fatto che, per prassi, al termine di ogni seduta consiliare i cittadini presenti vengono invitati ad esporre problematiche, richieste e suggerimenti su qualsiasi questione o argomento. Pur tuttavia, fermo restando che questa Amministrazione non intende sottrarsi alla discussione nell’ambito consiliare delle questioni richieste, così come di altre ritenute parimenti importanti, si ritiene di ribadire quanto già espresso in precedente occasione, in merito all’inopportunità e all’impossibilità oggettiva, al momento, della convocazione di un consiglio comunale, ancor di più aperto. Evidenti ragioni di salvaguardia della salute e dell’incolumità pubblica e l’osservanza delle disposizioni a tutela suggeriscono di evitare, almeno fino alla durata dello stato di emergenza da Covid-19, situazioni che possano favorire assembramenti e di conseguenza il pericolo del diffondersi di contagi. I locali della sala consiliare, attese le dimensioni ristrette, non sono tali da poter consentire la partecipazione del pubblico e della cittadinanza senza che ciò possa esporre a tali rischi.”
Per tali ragioni, “trattandosi di un argomento non urgente o improcrastinabile, si reputa opportuno attendere tempi più sicuri, che si spera possano essere vicini. Ancora una volta lo stretto lavoro sinergico svolto tra amministratori, dipendenti e, in questa circostanza anche con l’importante ausilio di volontari, hanno consentito di soddisfare i bisogni di sicurezza dei cittadini di Gerace.”

Redazione

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