Così è la vita
Di Massimo Pedullà
Cerro, che albero d’alto fusto fosti, chissà in qual punto prima il vento
accarezzandoti ti parlava accanto,
e tu, maestro, gioivi spaziando e vegetando,
ignaro della tua sorte e di ciò che a te il fato
stava destinando.
Ora tronco bianco e inerme,
sulla inerte sabbia
come antica scultura appari.
Nudo senza pelle e senza vita
Sulla spiaggia stai.
Qual maltempo e quale mal terra ferma
ti ha lasciato andare,
qual fiume? L’Aposcipo? Il Butramo?
O qualche altro ancora, burrascoso
ti ha portato a naufragare.
In quanti? E quali? Le correnti
che ti investivano e ti svestivano
nel loro farti rotolare
e arenare.
Così è l’uomo, quando la terra
sotto ai suoi piedi, lentamente
gli incomincia a mancare,
e manco se ne accorge
nel suo lento scivolare,
piano in basso cade
e piano si corrode.
Così è la vita dell’uomo
che sa del suo primo grido
e non del suo ultimo respiro.
Foto di Stefano Strati