Ampliamento dell’impianto di TMB di Siderno: il TAR respinge il ricorso
Dal Comitato Siderno ha già dato
La sentenza con cui il Tribunale Amministrativo Regionale di Catanzaro si è pronunciato sulla questione riguardante l’ampliamento dell’impianto di Trattamento Meccanico-Biologico di Siderno costituisce l’ennesima ferita, forse insanabile, inferta a un territorio e ad una popolazione già martoriata da anni di vessazioni di ogni tipo.
In tre pagine viene infatti sostanzialmente affermato che l’avere a suo tempo accettato la costruzione dell’impianto sull’area di competenza del Comune di Siderno non ci dà oggi il diritto di protestare per il suo ampliamento.
La costituzione in giudizio del Comitato Siderno ha già dato è stata considerata, infatti, inammissibile, perché non rappresenta gli interessi del territorio, essendo formalmente nata a Ottobre 2021 (anche se il Comitato esiste da anni e ha come associate diverse vetuste associazioni, fra le quali la Pro Loco).
È stata considerata anche tardiva, avendo dato un’illogica interpretazione dell’articolo 28, comma 2 del Codice del Processo Amministrativo.
Quasi ce lo spettavamo, considerato l’atteggiamento di tutti gli enti che si sono costituiti.
Sembra quasi che i giudici non abbiano tenuto conto della copiosa documentazione tecnica allegata ai ricorsi, ammessa in sede di discussione dinanzi al TAR come prova dello stato dei luoghi, perché non contestata dalle controparti e considerata, invece, insufficiente a dimostrare la pericolosità dell’opera, ricadente nell’alveo del Novito.
E sul punto (eventuale ammissione della consulenza tecnica, richiesta verbalizzata in udienza) non hanno neppure motivato.
Verrebbe da dire che detta sentenza nasce come Minerva dalla testa di Giove, spinta da un’idea falsata del bene comune.
Al di là di ogni considerazione sul merito del ricorso il pensiero va al territorio e alle generazioni future, che vedono fortemente compromesse le prospettive di sviluppo della Locride.
Il futuro è stato sacrificato sull’altare di un presunto benessere, effimero e limitato nel tempo. Si consideri che gli impianti di TMB, alla luce delle linee guida, ispirate alle direttive europee, per lo smaltimento di rifiuti, sono già oggi dinosauri.
Alla luce delle superiori considerazioni c’è da sperare che l’attuale Amministrazione faccia uno scatto in avanti e contrasti, in ogni sede, un progetto così penalizzante per il territorio.